L’aborto è finalmente legale, sicuro e gratuito in Argentina
Julia Martín Arévalo
Il disegno di legge è passato al Senato questa mattina con 38 voti a favore, 29 contrari e un’astensione
Foto: Europa Press
Oggi, 30 dicembre, a un giorno di distanza dall’addio al peggiore anno della nostra storia recente, possiamo finalmente festeggiare che anche il 2020 passerà alla storia per qualcosa di positivo: l’Argentina ha legalizzato l’aborto.
La moltitudine di persone riunite in Piazza del Congresso è esplosa di gioia nelle prime ore del mattino di questo martedì quando hanno scoperto il risultato del Senato. Tra applausi e abbracci hanno salutato la legge del 1921 che fino ad oggi considerava l’aborto un reato, salvo in caso di stupro o di rischio per la vita della madre.
La norma, già approvata dalla Camera dei Rappresentanti lo scorso 11 dicembre, rappresenta un cambiamento importante rispetto alla precedente: l’interruzione di gravidanza sarà garantita fino alla 14a settimana di gestazione anche se il medico si dichiara obiettore di coscienza; e potrà essere effettuata in modo legale, sicuro e gratuito. Inoltre, stabilisce un limite di tempo di 10 giorni tra la richiesta della donna e la procedura da eseguire, per evitare manovre da parte dei medici che potrebbero ritardare l’aborto fino alla sua esecuzione.
La chiave del successo di questa legge, già tentata di essere approvata nel 2018 e fallita al Senato, è stato il sostegno del presidente Alberto Fernández che sostiene che “la criminalizzazione dell’aborto non è servita a nulla, ha permesso che l’aborto avvenisse clandestinamente solo in numeri preoccupanti”. Secondo i dati del Ministero della Salute argentino, si stima che ogni anno vengano praticati circa 400.000 aborti clandestini, molti dei quali si complicano fino a causare, in alcuni casi, la morte della madre. La necessità di porre fine a queste cifre è stato uno degli argomenti più forti a favore del dibattito per la legalizzazione dell’aborto.
Altrettanto fondamentale è stata la pressione legislativa e mediatica della marea verde di sostegno alla depenalizzazione dell’aborto. Per il movimento femminista argentino, noto per essere uno dei più pionieri e veterani del continente, quello di oggi è stato un trionfo storico, frutto di anni di lotta.
Questa notizia, in un Paese così rilevante come l’Argentina, costituisce un importante precedente per il continente latino-americano, dove finora l’aborto era legale solo in Uruguay, Cuba, Guyana, Guyana Francese, Porto Rico e parte del Messico.