Covid-19 e l’aggravarsi della fame nel mondo
di Alicia Brull Valle
Anche se l’anno segnato dal rapido sviluppo della pandemia di Covid in tutto il mondo si è concluso, le sue conseguenze sono ancora molto sentite in tanti Paesi del mondo. Non è sicuro, infatti, che il 2021 sarà l’anno in cui la malattia sarà definitivamente debellata.
Tuttavia, ci sono molte altre circostanze dannose per i diritti umani in tutto il mondo, che non possono essere relegate in secondo piano rispetto alla copertura focalizzata sulla pandemia, in quanto continuano ad essere il numero uno in molte nazioni del mondo. Così, i paesi precedentemente a rischio stanno soffrendo ancora più gravemente di circostanze come la mancanza di cibo, che sono state fortemente aggravate dall’incidenza della pandemia in tali Paesi. In particolare, la carenza di manodopera a causa dei blocchi e delle restrizioni alla mobilità, le interruzioni della catena di approvvigionamento dovute ad elementi come il coprifuoco, nonché una sostanziale riduzione del commercio internazionale hanno ridotto notevolmente la produzione e la distribuzione di prodotti agricoli in tutto il mondo. Di conseguenza, le associazioni che si occupano di diritti umani come l’UNICEF hanno portato l’attenzione sul fatto che più di 10,4 milioni di bambini soffriranno la fame acuta il prossimo anno. In particolare, i Paesi più a rischio sono la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria, il Sud Sudan e lo Yemen.
Oxfam International ha anche sottolineato il nesso causale tra la Covid-19 e l’aumento della fame nel mondo, affermando che la malattia non ha fatto altro che aumentare le disuguaglianze e le situazioni precarie precedentemente esistenti, soprattutto in termini di fame. Inoltre, l’organizzazione ha sottolineato che il settore agricolo è stato fortemente colpito dalle restrizioni di mobilità, provocando così una mancanza di forniture agricole locali. Per quanto riguarda i paesi più colpiti secondo Oxfam, ne sono stati segnalati 10, ovvero: Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Haiti, l’area del Sahel, Sudan e Sud Sudan, Siria, Venezuela e Yemen. In termini di cifre, Oxfam ha segnalato un aumento dell’82% delle persone in situazioni di fame estrema rispetto al 2019.
Ma cosa si può fare per evitare una maggiore interruzione della produzione e della distribuzione di cibo in tutto il mondo? Secondo Rob Vos, dell’International Food Policy Research Institute, occorre innanzitutto promuovere i sistemi alimentari e i sistemi della catena di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda i Paesi citati. In secondo luogo, e più ovviamente, si dovrebbe promuovere un aumento del reddito disponibile per le persone, affinché possano permettersi i generi alimentari più scarsi e costosi disponibili sul Mercato. In definitiva, è responsabilità delle istituzioni governative proteggere attivamente il settore agricolo, ad esempio eliminando i coprifuoco applicati alla mobilità tra determinati orari. I programmi di protezione sociale avrebbero anche un impatto in termini di prevenzione dell’aumento della povertà e della fame.
- “El mundo al borde de una ‘pandemia de hambre’: el coronavirus amenaza con sumir a millones de personas en la hambruna´´, Oxfam International 03-01-2021 https://www.oxfam.org/es/el-mundo-al-borde-de-una-pandemia-de-hambre-el-coronavirus-amenaza-con-sumir-millones-de-personas
- “Más de 10 millones de niños en África sufrirán malnutrición aguda en 2021´´, noticias
ONU, 30-12-2020 https://news.un.org/es/story/2020/12/1486112 - “New report shows hunger is due to soar as coronavirus obliterates lives and
livelihoods´´, The United Nations World Food Programme, 17-07-2020
https://www.wfp.org/news/new-report-shows-hunger-due-soar-coronavirusobliterates-
lives-and-livelihoods - “Covid-19 Special: Could coronavirus provoke the next hunger crisis?´´, DW News
https://www.dw.com/en/covid-