“Stay human. Africa”. Rivolte in Senegal, cosa sta succedendo
di Veronica Tedeschi
Siamo qui per supportare Sonko, per uno Stato democratico, per l’uguaglianza e per il rispetto della legge, diciamo no alla violenza. – una giovane manifestante a Dakar –
Guardo le immagini delle rivolte a Dakar e la prima cosa che noto è l’impressionante numero di donne che, avvolte nelle loro gonne colorate, tiene in mano una specie di noce di cocco che solitamente trova il suo uso principale in cucina. Una rivolta per molti inaspettata, in uno dei Paesi “più democratici” del caldo continente del quale si sente parlare quasi sempre in accezione positiva.
In queste ultime ore in Senegal si stanno riversando in strada centinaia di persone per protestare contro l’incarcerazione di Sonkho, giovane leader dell’opposizione dell’attuale governo capitanato da Macky Sall. Violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine hanno portato ad almeno 4 morti, decide di feriti e altrettanti arresti. La repressione, a seguito dell’avvicinamento dei manifestanti ai palazzi del potere, è stata molto forte con lancio di lacrimogeni e guerriglie, le principali arterie sono state bloccate e i giovani fermati.
Da dove nasce questa rabbia?
Ousmane Sonkho, ora incarcerato, è stato chiamato in tribunale per rispondere del reato di stupro che si è in breve tempo trasformato in incitamento alla rivolta. A questa proclamazione la situazione per le strade è degenerata, al grido “Libérer Sokho” centinaia di senegalesi hanno iniziato anche a saccheggiare alcuni centri commerciali legati alla Francia (Auchan) in segno di protesta contro l’attuale Governo che, secondo i giovani del Paese, è ancora molto legato alle dinamiche coloniali francesi. Il caso Sonkho, in realtà, è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già pieno di frustrazione e rabbia, e ha riportato in piazza gli animi di giovani delusi e impoveriti a causa della crisi economica da Covid19.
Sonkho, figura centrale delle rivolte, è considerato un outsider perché non nasce come politico e, soprattutto, perché da subito ha denunciato il potere – ha anche scritto un libro contro il governo Macky Sall – . Molti giovani si rivedono in lui perché ritengono che sia una persona esterna agli ingarbugli politici e molto lontana ai principi coloniali francesi che invece vengono per lo più associati all’attuale presidente in carica.
Una rivolta contro il Governo, mai rispettoso dei principi democratici, per una situazione senza via d’uscita: un Paese che si è sempre sostenuto grazie alle tantissime economie informali e al turismo e che si è dovuto scontrare ad una improvvisa diminuzione dell’economia causata della recente crisi.
Ma chi sono i ragazzi scesi in piazza?
Molti sono sicuramente sostenitori politici di Sonkho – in Senegal è da sempre molto presente l’attivismo politico tra i giovani – ma tantissimi sono anche ragazzi apolitici, scesi in piazza perchè frustrati e colpiti duramente dalla crisi. Le rivolte sono ormai in quasi tutto il paese, comprese le banlieue fuori Dakar che, essendo molto ampie, sono più difficili da tenere sotto controllo.
Nei prossimi giorni seguiremo con attenzione gli sviluppi giudiziari della vicenda, il comportamento di Macky Sall e l’andamento delle rivolte.