Sopralluogo nel cpr di via Corelli
L’isolamento, l’abbandono, l’assenza di informazione legale, di assistenza medica e psicologica, la superficialità mista a discrezionalità assoluta nella gestione dei diritti e l’abbrutimento dell’esasperazione per la chiusura in una gabbia senza senso da mesi: tutto quello che fin qui abbiamo raccontato grazie alle voci che ci giungevano da via Corelli abbiamo potuto toccarlo con mano, ed è stata solo una orribile conferma, per quella piccola parte di verità che ci è stato consentito di vedere.
Nei giorni 5 e 6 giugno (complessivamente per circa 15 ore) il senatore Gregorio De Falco – e la senatrice Simona Nocerino solo per la prima giornata -, che in quanto parlamentari hanno diritto di accesso ai CPR senza necessità di autorizzazione, hanno effettuato un sopralluogo nel centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli con loro collaboratrici legate alla nostra rete.
Nei prossimi giorni, metabolizzata l’esperienza, messi in ordine gli appunti, elaborate le immagini scioccanti, vi forniremo maggiori particolari, fermo che di quanto raccolto faremo segnalazioni alla stampa e a chi di dovere.
Dopo venti anni di silenzio e di morti di Stato, è infatti giunto il momento che l’opinione pubblica prenda coscienza e che le istituzioni vengano messe di fronte alle loro precise responsabilità, e alla verità del fatto che non è questione di situazioni contingenti o di modalità di gestione del singolo centro.
Infatti, a Torino dove giorni fa è morto Musa Balde, come a Milano e negli altri CPR d’Italia, l’umiliazione della dignità umana fino ad indurre all’autolesionismo e la quotidiana violazione dei diritti di difesa, alla salute, alla comunicazione (e prima ancora della libertà personale), sono la conseguenza inevitabile dell’istituto della detenzione amministrativa delle persone migranti prive di titolo di soggiorno, solo in quanto tali, e della funzione stessa dei centri di permanenza per il rimpatrio.
SOPRALLUOGO NEL CPR DI VIA CORELLI – L’ALIENAZIONE, L’ABBANDONO, GLI ABUSI DI STATO ED I SILENZI.
/// Le ammissioni shock del gestore
Si è interrotto l’idillio tra Prefettura ed i gestori del CPR di Milano, ora che dopo soli otto mesi dall’inaugurazione sono tanti e tanto gravi gli abusi e le violazioni di legge, e della stessa dignità umana, che si sono registrati.
E’ infatti l’ora dello scaricabarile e del gettarsi la croce addosso reciprocamente, ora che la Prefettura (fin dalle premesse del nuovo bando 2021-22) ha dichiarato di non volersi avvalere della facoltà di conferma dell’attuale cooperativa per un altro anno e ora che per contro quest’ultima ha dichiarato che non si ricandiderà per il prossimo anno.
Ed ecco che nel momento delle accuse reciproche e in cui volano gli strali, arrivano ancora una volta le conferme di quanto da tempo andiamo denunciando, come già avvenuto con una eclatante intervista video del direttore del CPR, che vi abbiamo già proposto lo scorso 18 maggio, in cui quest’ultimo, anche psicologo, denunciava il dilagare di disturbi psichiatrici per la persistenza prolungata della detenzione da innocenti in un luogo così: bit.ly/3oFdhit.
Già il 4 maggio, nel replicare ad un nostro post, il gestore aveva fatto altre gravi ammissioni in merito alla situazione interna e alla condizione dei trattenuti, ed in particolare dei tanti in situazione di particolare fragilità: bit.ly/3idQRU6
Ebbene, questa volta non abbiamo creduto ai nostri occhi quando ci siamo imbattuti in un altro post della pagina di Versoprobo Scs, non a caso risalente al 25 maggio, ovvero il giorno dopo la diffusione della notizia della morte di Musa Balde, e il giorno stesso in cui nel CPR di Milano si sono verificati gravi pestaggi da parte delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa a danno di alcuni dei trattenuti, dopo averli trascinati nei locali del centro in cui non c’erano telecamere che potessero riprenderli: giorni caldi, in cui tanti erano stati i ricoveri, gli atti di autolesionismo e anche i tentativi di suicidio, anche ripetuti da parte delle stesse persone, dei quali vi abbiamo pure riferito. E giorni che sono ancora tali, caldi anzi incandescenti, in quella che ha tutta l’aria di essere una escalation verso il peggio.
Leggi su: LE AMMISSIONI SHOCK DEL GESTORE DEL CPR DI MILANO: “TRATTENIMENTO SENZA SCOPO, IN VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE, CON RIPERCUSSIONI SULLA SALUTE MENTALE”
E ancora:
“PEGGIO DI UN CARCERE, SENZA TUTELE PER LE PERSONE. COME FACCIAMO A DIRCI UN PAESE CIVILE? NOI CRITICHIAMO L’EGITTO MA FACCIAMO LA STESSA COSA IN TUTTI I CPR”
“Peggio di un carcere, senza tutele e regole per le persone”. Così due senatori della Repubblica hanno definito il Centro di permanenza per il rimpatrio di Milano. Gregorio De Falco del gruppo Misto e Simona Nocerino del M5S hanno visitato questo pomeriggio il Cpr di via Corelli. Hanno trovato al suo interno una situazione di abbandono, mala gestione e assenza di tutele nei confronti delle persone, stranieri e migranti, che vi sono ospitate.
Qui il racconto del senatore Gregorio De Falco ai microfoni di RadioPopolare:
https://www.radiopopolare.it/la-politica-si-accorge-della-disumanita-dei-cpr-il-violento-attentato-jihadista-in-burkina-faso-e-le-altre-notizie-della-giornata/
“E’ peggio di un carcere: in un carcere ci sono delle regole.(…) Non c’è tutela per le persone. Come facciamo a dirci un paese civile?Noi critichiamo l’Egitto quando reitera i maniera in definita la carcerazione di Patrick Zaki. Bene, noi facciamo la stessa cosa in tutti i CPR!”