L’università di Padova attiva un nuovo corso di laurea in Giurista del Terzo Settore
Laboratori e lezioni serali tra le caratteristiche più innovative
L’avvio nell’anno accademico 2021-22
Il Terzo Settore ha un ruolo strategico nella nostra società, poiché supporta il settore pubblico e quello privato. Secondo le più recenti rilevazioni Istat, in Italia il Terzo Settore riguarda circa 6 milioni di volontari e 700mila lavoratori ed è l’ambito economico che presenta la maggiore crescita sul piano dell’incremento occupazionale. Ne è prova il rilievo che il Recovery Plan assegna al Terzo Settore, dove volontariato e impresa sociale trovano la propria collocazione.
Il nuovo corso di laurea in Giurista del Terzo Settore attivato dall’Università di Padova a partire dall’anno accademico 2021-22, frutto anche della testimonianza fornita dalla cittadinanza in anno straordinario e difficile, il 2020, durante il quale Padova è stata Capitale Europea del Volontariato per divulgare e promuovere le migliori prassi in materia, investe in questo comparto. La formazione teorica ma anche sperimentale, in collaborazione con gli enti del Terzo settore, è il punto di forza del nuovo corso di laurea.
Nato da un’iniziativa del Dipartimento di Diritto privato e critica del diritto, la concretizzazione della quale è stata affidata ad Adriana Topo, professoressa ordinaria di Diritto del lavoro e Presidente del Comitato ordinatore del progetto, il corso di studi, accanto alle tradizionali lezioni frontali, prevede anche laboratori: momenti interattivi che daranno agli studenti l’opportunità di mettersi alla prova in prima persona confrontandosi con situazioni reali sotto la guida di accademici e operatori del settore; si tratta di stanze di sperimentazione dirette a rafforzare nello studente capacità di analisi e di problem solving.
Il nuovo percorso di studi rappresenta un unicum nel panorama dell’offerta universitaria italiana proprio in relazione alla modulazione specifica dei contenuti degli insegnamenti per la gran parte declinati con specifica attenzione alla realtà del Terzo Settore, composta da associazioni di volontariato e imprese anche di grandi dimensioni, tra le quali le cooperative sociali. Il piano di studi è stato pensato nel dialogo con i soggetti che operano nel Terzo Settore, che hanno fornito il proprio contributo per la costruzione del curriculum e che saranno coinvolti nei momenti laboratoriali. L’erogazione degli insegnamenti in remoto e in presenza, con una articolazione degli orari in fascia pomeridiana, si adatta, poi, alle esigenze di chi lavora o opera attivamente nel volontariato.
Un altro valore aggiunto del corso consiste nel coniugare il sapere giuridico con il sapere storico, economico, sociologico, psicologico e relazionale. L’insegnamento delle competenze giuridiche farà costante riferimento alle problematiche del Terzo Settore, mentre, per quanto riguarda le altre discipline “abbiamo assegnato – ha spiegato Adriana Topo – un ruolo significativo alle materie economiche applicate, come la redazione dei bilanci, e ai profili organizzativo-gestionali che sono basilari per far funzionare, sulla base di criteri di economicità, qualsiasi struttura produttiva di beni o servizi, anche se non guidata da fini di lucro”.
Il corso di laurea, strutturato in esami obbligatori e a libera scelta, propone, quindi, un programma solido e coerente con le sue finalità, che spazia dal Diritto alla Finanza Sostenibile, al Diritto delle Fondazioni di origine bancaria, passando per Psicologia dell’inclusione e Gestione dei conflitti, abilità indispensabili per affrontare situazioni diverse, sempre più spesso all’insegna della multiculturalità, con capacità relazionali volte all’accoglienza e all’integrazione.
Con gli esami a scelta, inoltre, gli studenti potranno specializzarsi in un settore specifico – sociale, sportivo, culturale – frequentando corsi creati ad hoc, tra i quali quello di “Marketing e Fundraising per enti del TerzoSettore”: “un insegnamento di vitale importanza – aggiunge la giuslavorista – per potere accedere a finanziamenti o promuove la raccolta di fondi, secondo un approccio adottato nei contesti anglosassoni che è opportuno insegnare anche a chi opera nella nostra realtà”.
Alla conclusione del terzo e ultimo anno, infine, è previsto un periodo di stage e/o tirocinio presso gli enti del territorio convenzionati con l’Università. Nelle intenzioni della Presidente del Comitato ordinatore quest’esperienza “rappresenta un formidabile trampolino di lancio per introdurre i neolaureati nel mondo del Terzo Settore dando loro subito la possibilità di collocarsi nel mondo del lavoro”.
E, come ha dichiarato il Rettore Rosario Rizzuto nella recente presentazione dell’innovativo percorso, il nuovo corso in Giurista del Terzo Settore è “un segno di vitalità che dimostra come, anche se prossimo agli 800 anni, l’ateneo padovano non abbia perso la capacità di innovare le sue discipline adattandole con coerenza e tempestività alle necessità del tessuto sociale”.
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