Adalina. Storia di una morte annunciata
di Filippo Cinquemani
Adalina, non molto tempo fa, gira un video e annuncia: “Non mi hanno aiutata, sto cercando un posto dove farla finita…diventate la mia voce per altre Adaline”. La donna realizza il suo proposito gettandosi dal Tevere poco più di una settimana fa. Cronaca di una morte annunciata. Chi era Adalina? Una 46enne nata in Albania che chiedeva un risarcimento, la cittadinanza italiana. Un risarcimento per le violenze subite dalla mafia albanese che l’aveva costretta a prostituirsi a soli 15 anni e che le aveva lasciato delle ferite emotive e fisiche. La vita era stata dura con lei, oltre alle percosse e alla gamba tagliata, ci si era messo pure un tumore. Adalina, a dispetto di tutto, combatteva. Era riuscita a fare arrestare 40 persone appartenenti alla mafia che l’aveva sfruttata. Ultimamente, lottava invece contro l’indifferenza delle istituzioni italiane che non gli riconoscevano la cittadinanza italiana (era qui dal 1996) e non gli permettevano di accedere alla 104 di cui aveva diritto essendo invalida al 100%. Il suo ultimo disperato tentativo di essere ascoltata nel messaggio che apre questo articolo. L’indifferenza, questa volta, ha avuto la meglio.
Storie come quella di Adalina, ne ho sentite purtroppo, in quanto collaboro con il Naga, un’associazione che da sostegno a persone straniere e di etnie varie. C’è bisogno di conoscerle queste storie, per rendersi davvero conto dell’umanità con cui viene accolto chi cerca aiuto nel nostro Paese. E’ un criminale, di fatto, o clandestino che dir si voglia, solo per il fatto di esserci, di esistere in una terra diversa da quella di nascita. La politica, se non reprime il fenomeno, al massimo parla di “gestione al problema dell’immigrazione”. Lo straniero, il diverso non è mai una risorsa ma sempre un problema e chi cerca di mettere in luce la situazione viene definito buonista. Nel mio piccolo io mi chiedo e vi chiedo se possiamo fare qualcosa per fare sentire accolto chi viene nel nostro Paese, partendo da un sorriso, magari anche un’azione apparentemente insignificante può salvare qualche vita.