Anbamed. Notizie dal sud est del Mediterraneo
A cura di Farid Adly (anbamed.it)
I titoli
Siria: Catturato dai curdi un capo dell’Isis. Migranti: Naufragi al largo delle coste tunisine e greche.
Palestina occupata: Sostituzione etnica in Cisgiordania e Golan occupati.Sudan: Centinaia di feriti nelle manifestazioni di protesta contro il regime militare. Egitto: Si infittisce di mistero lo scandalo della banda di tombaroli capeggiata da un imprenditore e da un ex parlamentare.
Libia: Si riunisce oggi il Parlamento per il piano del dopo naufragio delle elezioni.
Yemen: Una guerra senza fine e dimenticata.
Somalia: Un predicatore di una moschea di origine somala è stato ucciso nell’Ohio (USA)
Le notizie
Siria
Le unità speciali delle forze democratiche siriane (FDS; curdi), supportate dagli statunitensi, hanno arrestato un capo dell’ISIS. Si chiama Mohammed AbdelAwwad e noto con il soprannome di Rasheed. Stava architettando un attacco in grande stile contro il carcere di Ghuweran nella provincia siriana nord orientale di Hasakah.
Secondo le confessioni dello stesso, l’attacco al carcere sarebbe avvenuto con un’autobomba guidata da un kamikaze, l’entrata di diversi attentatori suicidi con cinture esplosive e un camion carico di 165 Kalashnikov da distribuire ai prigionieri, per prendere possesso della struttura e compiere altri attacchi contro la guarnigione delle FDS.
Secondo quanto riportato dalla stampa curda siriana e irachena l’attacco contro il covo dell’Isis sarebbe avvenuto con un’operazione inconsueta: sono state usate due autobombe fatte esplodere contro l’abitazione del capo jihadista.
Palestina Occupata
Mobilitazione in Cisgiordania contro le aggressioni dei coloni diventate quotidiane con la protezione dell’esercito di occupazione. A Burqa, a Kusra ed in altre località del distretto di Nablus, i coloni hanno inscenato nel giorno di Natale attacchi ai villaggi e cittadine palestinesi con incendi e lanci di pietre. L’intento è quello di costringere gli abitanti a abbandonare le loro case e fuggire per lasciare posto all’espansionismo coloniale. Una politica sistematica di sostituzione etnica: nel 2021, l’esercito di occupazione ha ordinato la demolizione di 700 unità abitative nel distretto, mentre nelle colonie sono state costruite 3000 case. 145 organizzazioni palestinesi della società civile hanno lanciato un appello all’ONU, per garantire la protezione alla popolazione autoctona da questa politica razzista del governo israeliano.
Il governo Bennett ha approvato un piano per il raddoppio degli insediamenti ebraici nel Golan siriano occupato. I coloni passeranno entro il 2030 dagli attuali 50 mila a 100 mila.
Migranti
La guardia costiera ha riportato in Tunisia 44 migranti che si trovavano al largo delle coste di Ben Gardane, al confine con la Libia. Prevalentemente erano siriani e maliani e provenivano da un porto libico. La Tunisia sta assumendo sempre di più il ruolo di gendarme dei confini sud dell’Unione Europea. Secondo la stampa locale, alcuni migranti hanno informato gli operatori della mezzaluna rossa che il gommone che li trasportava non era in avaria al momento del suo blocco da parte della Marina tunisina.
È andata peggio per i migranti che tentavano di raggiungere le coste delle isole greche: 24 persone sono morte e 92 salvate. La guardia costiera greca ha compiuto negli ultimi 5 giorni ben tre salvataggi di imbarcazioni in avaria. La maggior parte dei migranti sono di nazionalità siriana e egiziana.Sudan Grandi manifestazioni sabato in Sudan per la democrazia e contro il potere politico dei militari. La polizia ha sparato lacrimogeni. La protesta respinge l’accordo tra il premier Hamdouk e il generale golpista Burhan, per la condivisione del potere nella fase transitoria fino alle elezioni politiche del 2023. Secondo il sindacato dei medici ci sono stati 178 feriti, tra i quali diversi gravi per i colpi di lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo e 8 colpiti da pallottole vere. Almeno 700 le persone che hanno ricevuto cure per soffocamento provocato dai gas. Per bloccare l’arrivo della folla ai centri di concentramento, la polizia ha chiuso i ponti sul Nilo, interrotto le comunicazioni telefoniche e internet. Il Comitato organizzatore ha denunciato che venerdì, il giorno prima della manifestazione, reparti della polizia avevano fatto irruzione nelle case dei coordinatori ed arrestato molti di loro per far fallire la catena organizzativa della mobilitazione. La crisi sudanese si è acuita in seguito al colpo di Stato del 25 ottobre, ordito dai generali contro la componente civile del governo. La manovra maldestra era arrivata pochi giorni prima della consegna del vertice del consiglio presidenziale ai civili, prevista dagli accordi del 2019 per la metà di novembre. L’isolamento internazionale e le mobilitazioni popolari hanno costretto i generali a fare un passo indietro, ma con l’accordo siglato col premier Hamdouk, hanno mantenuto nelle loro mani un forte potere sulle sorti del paese. EgittoUno scandalo nello scandalo. Il giudice incaricato del processo contro l’imprenditore, Hassan Ratib e l’ex parlamentare, Alaa Hassanin, implicati nella banda dei tombaroli, ha rinunciato all’incarico per “motivi di inopportunità”. I due imputati insieme ad altri 23 sono accusati di aver organizzato una banda di tombaroli alla ricerca di reperti archeologici con vere e proprie missioni di scavi. L’inchiesta è partita lo scorso giugno ed ha riportato alla scoperta di tesori antichi importantissimi, trafugati e pronti per l’espatrio. Nella vicenda sembra implicato l’ex ambasciatore degli Emirati arabi Uniti al Cairo, che è stato richiamato dal suo paese lo scorso novembre. Secondo un ex diplomatico egiziano a Doha, avrebbe permesso l’espatrio dei reperti con la valigia diplomatica. Nell’inchiesta viene citato il nome di un’emira saudita interessata all’affare.
Libia
Oggi si riunisce il Parlamento per decidere un piano per le elezioni. Non è ancora chiaro l’orientamento sul percorso da intraprendere: rinviare per un mese o due oppure addirittura per altri 6 mesi. Nel frattempo non sono chiare le sorti del governo Dbeiba, uno dei protagonisti del rinvio delle elezioni per la sua candidatura alle presidenziali mentre era a capo dell’esecutivo. Il suo governo è accusato di corruzione e di sussidi a pioggia per finanziare la campagna elettorale a spese dello Stato. Lo stesso premier ha annunciato nei giorni scorsi che il suo governo ha speso, in 6 mesi, 19 miliardi di dollari. L’ultimo scandalo riguarda l’importazione di vaccini anti covid. La Commissione di controllo finanziario sulle attività economiche ha denunciato anomalie nell’affidamento del bando e incongruenza con i prezzi internazionali. Il Ministero della Salute stava importando 2 milioni di dosi Sinovax ad un prezzo sette volte superiore a quello del mercato internazionale. La commessa è stata bloccata, ma è una goccia in un mare di corruzione dilagante.
Yemen
Il comando delle forze saudite in Yemen ha informato di aver colpito ieri e sabato la capitale Sanaa, per mettere fuori uso un campo di addestramento al lancio di droni. Gli Houthi invece sostengono che ad essere colpite sono state costruzioni civili. Nessuna delle due parti parla delle vittime. I militari sauditi e i ribelli Houthi continuano a minacciarsi a vicenda di allargare le operazioni belliche.
Somalia
L’associazione islamica USA CAIR ha annunciato un premio di 10 mila dollari a chi fornisse informazioni sugli assassini del predicatore somalo, Imam Mohamed Hassan Adam, trovato morto dopo tre giorni di sparizione. Il predicatore era a capo di una moschea di Columbus (Ohio), affiliata alla CAIR. Sabato è stato trovato in un’auto, ucciso con colpi di pistola. Chi lo ha assassinato? Al-Arabiyah sostiene che gli assassini si troverebbero nella stessa comunità islamica della moschea e dell’associazione CAIR che la gestisce. Il motivo? La collaborazione di Adam con un’inchiesta dell’FBI sui legami tra Cair e movimenti jihadisti.
Approfondimento
GERUSALEMME. Sgomberi
più vicini, Sheikh Jarrah ritorna campo di battaglia
di Michele Giorgio
Pagine Esteri, 18 dicembre 2021 –
Gli scontri a Sheikh Jarrah sono cominciati poco dopo la preghiera islamica del venerdì, davanti alla casa della famiglia palestinese Salem: 11 persone di tutte le età che il 29 dicembre rischiano concretamente di rimanere senza un tetto sulla testa e di vedere la loro abitazione occupata dai coloni israeliani. Ieri per diversi minuti il quartiere palestinese è rimasto avvolto nel fumo delle granate stordenti lanciate in abbondanza dai poliziotti che, a colpi di manganello, hanno arrestato alcuni giovani palestinesi e ferito diversi altri – tra i quali un fotografo, Mahmoud Aliyan – riportando una calma precaria nella zona da mesi luogo delle proteste di palestinesi e di attivisti israeliani. I media locali riferivano in serata che sono rimasti leggermente feriti anche due agenti.
A novembre le famiglie a rischio avevano respinto un compromesso proposto dalla Corte suprema israeliana che avrebbe permesso loro di rimanere nelle case per altri 15 anni riconoscendo però ai coloni la proprietà delle abitazioni. Un punto che i palestinesi ritengono inaccettabile. I Salem, perciò, potrebbero diventare la prima delle sette famiglie a rischio immediato di espulsione dalle case di Sheikh Jarrah – dove vivono dal 1956 – sulla base di una sentenza di una corte israeliana che ha riconosciuto il diritto dei coloni di reclamare terreni appartenuti ad ebrei prima del 1948. Diritto che la legge israeliana invece nega ai palestinesi nel caso delle proprietà arabe a Gerusalemme confiscate dopo la fondazione dello Stato ebraico. La casa dei Salem è già stata recintata e i coloni si preparano ad occuparla.
Il vicesindaco di Gerusalemme, Arye King, di recente è andato a Sheikh Jarrah assieme al colono che occuperà l’abitazione. «Stiamo facendo dei progressi incredibili ogni giorno. Qui costruiremo un parcheggio, avremo delle case, presto tutta l’area diventerà ebraica», ha detto ai giornalisti presenti. La tensione nel quartiere sta tornando alta come la scorsa primavera quando la minaccia di sgombero con la forza delle famiglie palestinesi innescò un nuovo scontro militare tra Israele e Hamas a Gaza. Lunedì, inoltre, i giudici dovrebbero incriminare la 14enne palestinese che una decina di giorni fa ha ferito una israeliana nei pressi di Sheikh Jarrah. La ragazzina fa parte della famiglia Hammad, una di quelle minacciate di espulsione, e nega qualsiasi coinvolgimento nell’accaduto.
Ieri centinaia di israeliani hanno preso parte ai funerali di Yehuda Dimentman, il colono dell’avampostoebraico di Homesh, in Cisgiordania, ucciso giovedì da spari esplosi da un’auto palestinese. Durante i funerali si sono uditi appelli alla «vendetta» di Dimentman che è stato inumato a Gerusalemme. Ma la vendetta è già scattata. Giovedì sera e ieri mattina, centinaia di coloni si sono riuniti sulle strade della Cisgiordania per lanciare sassi contro le automobili palestinesi. Hanno anche aggredito i contadini nei villaggi di Karyut e Burqa (Nablus). Di recente si è parlato parecchio della violenza dei coloni a danno dei civili palestinesi, aumentata del 150% in due anni, e della tensione che genera in Cisgiordania. Violenza che il premier israeliano Bennett considera «insignificante» mentre, sostiene, i coloni sarebbero le vere vittime, perché presi di mira dal «terrorismo palestinese».
Si avverte una forte tensione e l’esercito israeliano ha fatto affluire rinforzi in Cisgiordania. Ha quindi sequestrato le telecamere di sorveglianza nell’area vicino a quella dell’agguato e ha compiuto numerosi arresti e perquisizioni nelle case palestinesi. Si ritiene che l’attacco sia opera di militanti di Hamas, perché il movimento islamico ha subito applaudito all’azione armata.