“Stay human. Africa”. Guinea, un vescovo a sostegno della giunta militare
di Veronica Tedeschi
Come possono combaciare gli interessi di un ex professore della Sorbona, di un vescovo e di un militare?
In Guinea, pochi mesi fa (inizio settembre 2021), il presidente eletto Alpha Condé è stato deposto dal colonnello Mamady Doumbouya, autoproclamatosi Presidente della Repubblica e collocatosi alla guida della giunta militare che sta gestendo il governo in questi mesi.
Ma facciamo un passo indietro: il presidente Alpha Condé, tanto atteso e voluto dalla popolazione guineana è stato professore alla Sorbona e primo presidente eletto in Guinea. Sono tempi difficili: il Paese è alla fame, senza infrastrutture né progetti, Condé tiene il Paese unito, sconfigge anche Ebola e viene rieletto una seconda volta. A seguito di queste seconde elezioni il percorso di Condé diventa quello dei così detti “presidenti dinosauri” che amo citare nei miei articoli: indice, infatti, un referendum per modificare la costituzione in modo da avere garantito un ulteriore, terzo mandato.
Così fu, Condé vinse il referendum e gli ulteriori mandati “garantiti” divennero tre: troppi anche per un presidente amato dal suo popolo. Doumbouya è un giovane militare cresciuto al fianco del Presidente che qualche anno dopo, stanco del suo attaccamento alla poltrona, tradisce miseramente.
L’ormai 83enne Alpha Condé il 2 settembre 2021 viene deposto a favore di una giunta militare guidata dal suo pupillo Doumbouya il quale, da subito, ha tentato di rassicurare le varie etnie guineane garantendo alcune concessioni: libera una buona parte dei prigionieri politici, apre le sedi di alcuni partititi chiusi e ha addirittura abbassa il costo della benzina.
Poco dopo la sua ascesa, però, riceve una strana lettera formale direttamente dal Vaticano firmata Robert Sarah, membro della Congregazione per le chiese orientali, molto legato al papa emerito Benetto XVI e molto distante dall’attuale Papa Francesco. Scrive una lettera di sostegno che è forse il primo e unico riconoscimento internazionale ad un colpo di stato “Le pagine sono tornate bianche”, come ad evocare una pace ritrovata.
Questa lettera fa ovviamente scalpore: viene vista come un gesto di rivolta, poiché scritta da un uomo che in Vaticano rappresenta il potere religioso – ricordiamo che Sarah è in questo momento cardinale e arcivescovo – che si mischia ancora una volta a faccende politiche.
Voi direte, tutto normale. Sì, forse lo è o forse siamo abituati a questo; anni di storia ci hanno insegnato che forza politica e religiosa è meglio tenerle separate. Un connubio, nel caso guineano, ancora più delicato poiché il politico sostenuto è un militare che ha appena destituito un governatore che, seppur 83enne, era riuscito a governare il suo popolo per tanti anni.
Lungi da me difendere uno dei tanti dinosauri africani ma è forse ancora più complesso difendere un’ingerenza così importante.
La situazione attuale sembra calma, Alpha Condè ha rifiutato per giorni di cibarsi nel timore di essere avvelenato, comportamento che ha costretto i suoi carcerieri a concedergli il suo cuoco e la sua cameriera. Risulta inoltre che Doumbouya gli abbia offerto un facile asilo all’estero ma che Condé abbia fermamente rifiutato. Vi terremo aggiornati sulla situazione e sulla possibile data delle elezioni (con calma, forse tra 24 mesi o più probabile tra 36).