Buchi neri: detenzione senza reato
“Buchi neri”, il nuovo sito della Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili che prende il nome dall’omonimo rapporto sui CPR d’Italia che quanto a quello di Milano attinge al dossier “Delle Pene senza Delitti” al quale ha contribuito la nostra Rete.https://buchineri.cild.eu/
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Il 9 maggio 2021 Moussa Balde, un giovane di 23 anni originario della Guinea, va a fare la spesa in un supermercato di Ventimiglia, città ligure che dista circa 7 chilometri dal confine italo-francese. Dopo un diverbio all’interno della struttura, viene seguito da tre uomini di origine italiana, messo spalle al muro e picchiato violentemente con colpi di spranga e calci all’addome, alla testa e al volto, come dimostreranno in seguito le immagini di un video amatoriale.
Alcuni passanti danno l’allarme e dopo l’arrivo della polizia, Moussa viene portato al vicino ospedale di Bordighera e poi dimesso con una prognosi di dieci giorni per lesioni e trauma facciale. Essendo senza documenti viene portato al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Torino, in corso Brunelleschi. Più precisamente all’interno dell’Ospedaletto del Centro, in isolamento sanitario.
“Io non riesco più a stare rinchiuso qui dentro: quanto manca a farmi uscire? Perché mi hanno rinchiuso? Voglio uscire: io uscirò di qui” continua a ripetere al suo avvocato, la sera di venerdì 21 maggio. Saranno le sue ultime parole. Il giorno dopo, nella notte, si toglie la vita nella sua stanza nel cosiddetto “ospedaletto”, dopo due settimane di isolamento sanitario.
A seguito della visita del 14 giugno da parte del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale la sezione in cui si trovava Moussa verrà chiusa, in quanto trovata del tutto inadeguata e priva dei requisiti essenziali per le esigenze sanitarie. Nel suo rapporto il Garante dichiara “che l’alloggiamento all’interno dell’area ‘Ospedaletto’ del CPR di Torino configuri un trattamento inumano e degradante e che tale valutazione possa essere condivisa dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, esponendo così il Paese alle relative conseguenze”. Moussa non doveva trovarsi lì e la sua tragica fine suscita molte domande: perché alla vittima di un violento pestaggio viene negata assistenza sanitaria e psicologica adeguata, perché viene isolato in una situazione già di massima vulnerabilità? Cosa sono e a cosa servono queste strutture dello Stato chiamate Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr)? Sono misure degne di uno Stato di diritto e di una democrazia che si prende cura dei diritti fondamentali delle persone, inclusi i più vulnerabili? È lecita questa detenzione senza reato? Quali sono le possibili alternative?
Per cercare delle risposte a queste domande, la Coalizione Italiana Libertà e i Diritti Civili (CILD) ha creato questo sito e pubblicato il suo primo rapporto: “Buchi Neri: la detenzione senza reato nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR)”. Disponible qui. Scarica il Rapporto