Raccontarsi (a modo mio): Marjola Saliu
A cura di Jorida Dervishi
Marjola Saliu, nata nel 1982 a Mallakaster, Albania da una famiglia di insegnanti. Cresciuta tra i libri, scopro prestissimo la mia passione per la scrittura. Scrivo poesie da quando avevo 12 anni vincendo anche diversi premi regionali. Laureata nel 2004 all’Università di Valona presso la Facoltà di Infermieristica Generale con il massimo dei voti. Nonostante il titolo di studio, la passione per la letteratura non mi ha mai abbandonata.
Da maggio 2007 vive in Italia. Nel 2017 ho partecipato al concorso Premio Internazionale di Poesia ” Giulietta e Romeo Savorgnan” organizzato dall’Accademia Città di Udine e viene classificata quinta. La poesia (Il volto dell’anima) è stata inclusa nell’ antologia che loro pubblicano ogni anno .
Scrive in entrambe le lingue.
A giugno del 2020 ha autopubblicato il suo primo e-book su Amazon Kindle “Il diritto di sognare”.
In collaborazione con un bravissimo autore emergente Dave Given, hapubblicato il dicembre scorso la raccolta poetica ” L’amore è un apostrofo nero tra le parole distinti e distanti”
Marjola afferma:
la poesia mi accompagna da sempre. È la mia migliore amica, la mia confidente, la mia psicologa.
Attraverso lei riesco a capirmi meglio e di conseguenza anche a capire gli altri e farmi capire.
Per una persona timida e introversa come me è stata ed è un importante canale di comunicazione con il mondo esterno.
Scrivendo sono riuscita a costruire ponti che mi hanno portato al cuore di tante meravigliose persone.
La poesia è in gran parte emozione e quindi si nutre di qualsiasi cosa che mi fa emozionare.
Questo può essere un soffio di vento, il mare, le onde, l’universo intero ma soprattutto le persone.
Le persone con le loro storie, le loro passioni, le loro preoccupazioni.
Divento ricca ogni volta che qualcuno leggendomi, prende il coraggio di scrivermi raccontando un pezzo del proprio cuore e della propria vita.
La poesia può passare solo da cuore a cuore secondo me. Non c’è altra via.
E se quello che scrivo sarà rimasto in almeno uno di questi cuori, ne sarà valsa la pena.
Tu mi hai
in ogni piccola rivoluzione
che mi fai scoppiare dentro.
Tu mi hai
ogni volta che ti sposti
per mettermi al centro.
Tu mi hai
tutta, intera, senza esclusione alcuna
tu mi hai
in un modo assoluto e profondo
come non hai mai avuto nessuna.
Tu mi hai
in ogni piccolo respiro
mi hai
anche quando cerchi di prendermi in giro.
Mi hai, ti ho, ci abbiamo
e fino ad ora l’amore che conoscevamo
era un involucro vuoto e deserto
ora che mi hai, ora che ti ho
tutto l’universo abbiamo dentro.
…
Ci può essere mai musica dentro la morte?
O siamo noi che per paura la vestiamo di suoni?
Ci può essere mai una melodia
Quando insieme all’innocenza
Ti bruciano la vita e i sogni?
Che musica può esserci dentro l’oblio
Dentro la miseria,la fame,la paura
Che musica c’è dentro un addio
Che spera di trovare a questo mal di vivere, oltremare una cura.
Ci può essere musica dentro la morte
In questo viaggio insensato chiamato storia
Ci inventiamo alibi per non vedere la nostra brutta sorte
Alziamo il volume per non sentire le urla della memoria.
Può mai vivere la musica dentro il vuoto
Questo grande vuoto in cui tutti ormai viviamo
Il mare diventa una montagna di vite dimenticate
E noi intanto altre morti fintamente commemoriamo.
…
Mi sento così piccola
e nonostante questo
sembra che non ci sia
posto per me
in questo grande universo…