Fermare l’invio delle armi per fermare la guerra in Ucraina. Padre Zanotelli: “è fondamentale l’obiezione di coscienza, per un cristiano diventa qualcosa di essenziale”
Pressenza pubblica un’intervista realizzata da Dale Zaccaria al missionario comboniano padre Alex Zanotelli sulla tragedia della guerra in Ucraina e la partecipazione della Nato con l’invio di armi.
Padre Alex, in una recente lettera che ha titolato “ sull’orlo del baratro” lei afferma: Viviamo un momento drammatico della storia umana. Siamo sotto la minaccia dell’ “inverno nucleare” e dell’ “ estate incandescente”! La prima provocata da una guerra nucleare e la seconda dalla paurosa crisi ambientale. Il suo stesso pensiero lo ha formulato il famoso linguista Noam Chomsky. C’è il rischio reale di un conflitto nucleare? Ritiene sia un pericolo concreto per tutti noi?
Dal 2 al 5 giugno si terrà il Festival del libro per la pace e la nonviolenza a Roma nel quartiere San Lorenzo. E’ un evento importante soprattutto in questo momento di grave crisi. Si, siamo sul baratro, il baratro davvero di una guerra nucleare che ci potrebbe venire dalla guerra in Ucraina e questo ci porterà all’ esplosione atomica e all’inverno nucleare. E l’altro baratro è quello della grave crisi ecologica che ci attanaglia e ci potrebbe portare all’estate incandescente. E le due cose sono connesse.
Anch’io come Lei sono contraria all’invio di armi. Armare fino ai denti una guerra già in corso è come buttare benzina sul fuoco. Qual è secondo Lei la soluzione per uscire quanto prima da questo conflitto bellico?
Il peso della guerra e delle armi sul pianeta è enorme, tanto quanto quello dello stile di vita di pochi. Per cui dobbiamo avere il coraggio davvero di dire no alle armi, non solo a non inviare armi all’Ucraina – è talmente ovvio vuol dire buttare benzina sul fuoco – ma no a tutte le armi. E’ mai possibile che questa umanità sia giunta lo scorso anno a spendere 2100 miliardi di dollari in armi? E’ una follia totale. In Italia non siamo in guerra con nessuno e abbiamo speso 30 miliardi di euro in armi e il Governo adesso ho deciso di arrivare al 2% del PI, dunquee fra qualche anno arriveremo a 38 miliardi di euro. È assurdo tutto questo, dobbiamo uscirne fuori altrimenti vuol dire davvero la morte che ci attende. Non possiamo continuare così.
Da Papa Francesco al XIV Dalai Lama, le alte guide spirituali del nostro mondo hanno condannato la guerra e una possibile escalation nucleare. Siamo ancora in tempo per fermarci, per cambiare strada, per non distruggere noi stessi e la nostra madre terra?
Io sono grato a Papa Francesco perché è stato così chiaro su questa guerra e non è facile ma è fondamentale, io lo dico questo e insieme a Papa Francesco lo diciamo perché siamo discepoli di quel povero Gesù di Nazareth. E’ lui che ha inventato la nonviolenza attiva, il suo popolo voleva andare alla guerra contro Roma e quando l’hanno aspettato a Gerusalemme speravano che fosse lui a guidare la grande rivolta. Gesù invece di entrare su un cavallo entra su un asino e prende in giro tutti. E’ Gesù che ha inventato la nonviolenza attiva, non è stato Gandhi. Gandhi ha ripetuto continuamente di averla imparata dal Vangelo. Tanti gli dicevano: “Ma se ammiri così tanto Gesù di Nazareth perché non sei diventato un cristiano?”. E lui rispondeva: “Se diventare cristiano vuol dire diventare come i cristiani d’Occidente preferisco rimanere indù”. E’ lui che ha tradotto gli insegnamenti di Gesù in prassi e ha portato il popolo dell’India all’indipendenza dall’Inghilterra con la nonviolenza. Da lì poi sono partiti tanti altri, da Martin Luther King in avanti.
La pace, Padre, dovrebbe essere non solo uno slogan, una bandiera in una manifestazione, ma una pratica di vita quotidiana. Quali sono secondo Lei le cause, le radici della violenza, del male negli uomini? E come possiamo contrastarla?
E’ l’unica scelta che rimane a questo umanità, con la forza delle armi nucleari che abbiamo noi siamo destinati a morire, dobbiamo assolutamente uscirne fuori. Io sono profondamente d’accordo con quanto Papa Francesco diceva e dice nell’ enciclica Fratelli Tutti: oggi con le armi nucleari, chimiche, batteriologiche che abbiamo non ci può più essere una guerra giusta. Ogni guerra diventa ingiusta. Ecco perché è così fondamentale imparare la strada della nonviolenza e praticarla.
L’unica strada, Padre, è la nonviolenza, la strada dell’amore, da Gesù a Gandhi a Papa Francesco, a tutti gli uomini che l’hanno indicata prima e la indicano ora, più forte che mai.
Soprattutto chiedo due cose: che incominciamo a impegnarci seriamente e prima di tutto a domandarci dove teniamo i nostri soldi. Sappiamo che in Italia le banche che pagano di più per le armi sono Unicredit, Deutsche Bank, Intesa San Paolo, dunque cominciamo a togliere i nostri soldi da quelle banche. E poi il coraggio di fare quello che stanno facendo i camalli di Genova, che si rifiutano di caricare nel porto le armi. E’ fondamentale l’obiezione di coscienza, per un cristiano diventa qualcosa di essenziale oggi, per la salvezza di tutti. Perché quel Dio in cui credo sono convinto che è il Dio della vita e vuole che viviamo e che siamo felici. Ecco perché mai come oggi la nonviolenza diventa estremamente significativa e importante.