“Raccontarsi”(A modo mio). Filippo
A cura di Jorida Dervishi
Buongiorno a todos! Alcuni di voi già mi conoscono perchè scrivo per questo giornale da qualche tempo.
Mi presento per i pochi che ancora non hanno il piacere di conoscermi, sono Filippo ho 38 anni vivo in Brianza e sono un attivista disabile della comunità LGBTQA+.
Frequento associazioni di varia entità dal 2011 circa. Il 2011 è proprio l’anno del mio coming out con la famiglia. Un coming out non proprio semplice in quanto provengo da un contesto molto religioso che mi ha fatto come regalo numerosi sensi di colpa. Aggiungete a questo il fatto che, avendo una camminata storta per via di una disabilità, ho faticato a capire che qualcuno potesse
trovarmi vagamente interessante dal punto di vista sessuale.
Mi sono rivolto al mondo dell’associazionismo proprio per cercare di risolvere qualcuno dei mei problemi personali. Sono andato in cerca della famiglia accogliente che mi mancava. All’inizio ho vissuto alcuni eventi come dei “segni”. Ad esempio, quando ho varcato, per la prima volta, la porta di Arcigay Milano ,sorprendentemente, sono stato accolto un ragazzo con una disabilità simile alla
mia! Ricordo ancora il mio primo Pride a Bologna, il 9 giugno 2012, ovvero il giorno del mio compleanno.
La mia nuova grande famiglia non è sempre stata accogliente, ho trovato persone che mi hanno voluto e che mi vogliono bene tuttora, ma come in tutte le famiglie diciamo che non sono mancati i “ceffoni emotivi”.
La prima realtà con cui sono venuto in contatto, come ho già accennato prima, è stata Arcigay Milano che mi ha permesso di conoscere delle persone che hanno aperto la mia mente e mi hanno aiutato a superare i sensi di colpa che per anni mi hanno attanagliato.
Successivamente spinto un po’ dalla preoccupazione e un po’ dalla curiosità sono entrato in contatto con ASA (Associazione Solidarietà AIDS), per cui sono stato volontario qualche anno.
Col tempo l’attivismo per me è diventato un’opportunità per dare il mio contributo al cambiamento. Assieme al collettivo, oggi associazione, “Abbatti le barriere”, ho partecipato ad iniziative di sensibilizzazione circa il problema delle barriere architettoniche. Il mio ultimo articolo su questo sito, riguarda proprio il Disability Pride organizzato e voluto principalmente da “Abbatti le
barriere”.
Passiamo ora a “Per i diritti umani”, come ho conosciuto questa piccola ma produttiva realtà?
Conosco Alessandra Montesanto e l’associazione grazie all’iniziativa “La biblioteca dei Libri Parlanti” che mi ha permesso di portare la mia storia a diversi tipi di persone.
“Per i diritti umani”, ad oggi è proprio casa. Devo ringraziare questa associazione perchè è quella che più di tutte mi ha fatto sentire importante.
Proprio quest’anno grazie a “Per i diritti umani” e non solo, (sì, in questo “non solo” ci siete voi…voi sapete chi siete…), ha preso forma un evento da me pensato dal titolo “Divercityinsieme”.
Una festa per raccontare la bellezza della diversità con leggerezza. Ci siamo raccontati non solo attraverso le nostre storie, ma anche attraverso la musica, i dipinti e anche le foto. Persone disabili, caregivers, gay, stranieri, Rom, ex tossici insieme per un giorno. E’ stato talmente bello che quest’anno lo ripeteremo, ci stiamo già mobilitando per reperire i fondi. Abbiamo molte idee, ma
per molte di queste servono finanziamenti.
Concludere il mio racconto è difficile perchè mi sento solo all’inizio, spero ancora di fare molte cose e di raggiungere le mie mete, ma se a volte sembra un percorso in salita e più facile percorrerlo se c’è qualcuno vicino a te pronto a tenderti la mano.