Hit the Road Jack!: il mio cambio di prospettiva tra i colori rainbow, la musica e la disAbilità
di Luca Stelitano
Mi chiamo Luca, ho trentaquattro anni e fino a pochi anni fa vedevo la mia disabilità come un limite. Ci tengo a chiarire che, per alcune esperienze che i ‘camminanti’ possono fare con maggiore libertà, il doversi muovere con una sedia a rotelle, per quanto arancione e sbrilluccicante e con ruote da fuori strada questa possa essere; mette in risalto il lato difficoltoso del convivere con un corpo non conforme.
Scrivo questo articolo dopo aver riflettuto a lungo sul percorso personale che ho avuto la fortuna di poter fare, scrivo questo articolo da individuo felice che ha voglia di condividere con voi una serie di esperienze cruciali del proprio percorso di vita. Sono convinto di aver trovato il mio centro e il mio essere nell’esperienza che sto facendo da ormai otto anni presso l’associazione artistico musicale l’Ottava, i cui corsi riprenderanno a settembre 2022 e i cui insegnanti mi hanno guidato molto nella modifica di alcuni miei comportamenti; l’affetto e la dedizione dei miei insegnanti, uniti al fatto che siano persone in grado di sostenere ognuno degli allievi in progetti esterni alla scuola mi ha portato ad affrontare, con tranquillità inaspettata e piacevole, l’evento che l’associazione ‘per i diritti umani’ ha organizzato in data 10 aprile 2022: i mio cambio di prospettiva sulla disabilità è partito, ufficialmente, dal fatto che noi che cantiamo siamo degli “spaccaballe” (come direbbe la mia insegnante di tecnica del canto Augusta Trebeschi); dalla necessità di provare canzone di Lucio Dalla con la Band milanese Allegromoderato: per l’occasione ho preso il treno e sono andato per la prima volta a Milano per i fatti miei, dovendomi organizzare anche gli spostamenti in loco (dalla stazione centrale alla sala prove, dalla sala prove alla stazione).
Per quanto riguarda la mia successiva partecipazione sia al Gay Pride di Milano, che al Disability Pride, mi sono fatto un po’ prendere la mano dal senso di libertà che questa prima esperienza da solo mi aveva dato e di recente, per essere precisi il 9 luglio 2022, questa ondata di libertà si è conclusa positivamente, dal momento che sono stato uno dei ventimila partecipanti al corteo che poneva fine al Pride Month di Brescia; ma affrontiamo un’esperienza per volta.
Prima di esporre le mie impressioni sulla parata di persone LGBTQ+ tenutasi in quel di Milano il 2 luglio scorso, vorrei precisare che, forse sbagliando, non sono il tipo che fa molta vita mondana, per cui non amo la musica da discoteca; specialmente se questa si sovrappone a quella prodotta da altri carri; certo il giorno della parata è, per tutta la comunità LGBTQ+, una festa, un modo per farsi sentire forte (e promuovere, in alcuni casi, un’immagine eccessivamente abilista della virilità). Ora non posso affermare che la parata milanese non sia stata inclusiva, ma se è necessario organizzare, sull’onda del Gay Pride, una manifestazione che, solo il giorno dopo, coinvolga persone disabili da tutta Italia, evidentemente non viviamo ancora in una società pienamente inclusiva, vi pare?
Tra le due manifestazioni, come si sarà compreso da quanto ho spiegato fino a questo momento, ho preferito il Disability Pride tenutosi il 3 luglio 2022; sebbene Milano non sia esattamente una città a prova di sedie a rotelle (e lo dimostra la protesta dell’associazione abbatti le barriere riguardo all’assenza della rampa per entrare in una struttura alberghiera sita al terzo piano di un palazzo al quale noi carrozzati potevamo accedere, se non muniti di sedia a rotelle elettrica, grazie ad uno degli inservienti della struttura che ci sollevava per farci superare il gradino all’ingresso); ho trovato che, in generale, il flusso di gente fosse meglio gestito, io stesso ho potuto sganciarmi dai miei accompagnatori che, per l’occasione, sono stati Filippo Cinquemani, Martina Foglia e Barbara Raccuglia
Il corteo del 3 luglio ha svolto lo stesso percorso del Milano Pride, con la sola differenza del punto di partenza: il giorno precedente, infatti, il corteo era partito dalla stazione centrale ed era terminato in parco Sempione, presso l’arco della pace; noi carrozzati siamo partiti dalla stazione della metropolitana Porta Garibaldi e siamo giunti all’arco della Pace. Il corteo in generale è stato molto meno caotico e siamo stati accompagnati da un gruppo di percussionisti dai costumi e dal trucco coloratissimi.
Poco prima che il corteo del Disability Pride milanese partisse, mi è giunta voce che, nella mia città – cioè a Brescia- il corteo per il Gay Pride era previsto in data 9 luglio 2022. In quest’occasione ho potuto ammirare e godere di una organizzazione della sfilata che definirei esemplare, rispettosa ed altamente inclusiva. I City Angels della città si sono prodigati perché vi fosse una zona tranquilla, lontana dal frastuono dei carri e sono stati così gentili da spingermi per tutto il corteo. Sul palco si sono poi avvicendati vari esponenti a rappresentanza delle persone non binarie, degli asessuali, dei disabili (tra cui ricordo l’intervento di Simone Riflesso); insomma è stato un pride pacifico e divertente, che mi ha permesso di scoprire angoli della mia città che non conoscevo.
Mi chiamo Luca, ho trentaquattro anni ed è vero, sono disabile, ma il punto è che NON SONO la mia disabilità.