Promo teatrale: “Nel mezzo”
Per le nostre lettrici e i nostri lettori una promozione teatrale per lo spettacolo intitolato “Nel mezzo”, in scena presso il Teatro Fontana di Milano fino al 27 novembre 2022.
Costo del biglietto in promozione 15 euro (invece di 23).
Liberamente ispirato al Visconte dimezzato di Italo Calvino
Con Gaetano D’Amico e Federica Armillis
Drammaturgia Gaetano D’Amico, Annalisa Bianco
Regia Annalisa Bianco
Assistente alla regia Federica Armillis
Produzione EGUMTEATRO
LO SPETTACOLO:
Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti. Tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra.
Questo dice Italo Calvino parlando del suo Visconte dimezzato.
Quella scissione che fa di noi un campo di battaglia permanente tra possibilità realizzate e potenzialità inespresse. Quel senso di insoddisfazione permanente. Quel patire per ciò che non si è fatto, per ciò che non si è detto, per quello che ci si è lasciati sfuggire quando si aveva l’occasione. Quante polarità in noi, in tutti noi. Eppure sopravviviamo faticosamente a questa lacerazione interiore e qualsiasi sia la parte che prevale, quell’altra non soccomberà mai totalmente.
Ma cosa accadrebbe se, oltre alla nostra psiche, o anima che dir si voglia, ad essere dimezzato fosse il nostro corpo? Questo succede al Visconte Medardo di Terralba, protagonista del romanzo di Italo Calvino, spaccato in due metà da una palla di cannone. E così succede anche a Gaetano, autore di questa pièce insieme ad Annalisa Bianco. Un uomo che, dieci anni fa, sperimenta su di sé l’esperienza inusuale dell’essere veramente diviso in due. Per un ictus, un grave danno al suo tessuto cerebrale, improvviso e inaspettato, come una palla di cannone in pieno petto, appunto.
Uno spettacolo di narrazione e di autobiografia, realizzato da un attore di talento che a un certo punto della sua vita si trova ad affrontare un’esperienza dolorosa. La celebre vicenda letteraria narrata da Calvino dialoga e si intreccia così con quella vissuta in prima persona da Gaetano D’Amico, trasformando lo spettacolo in un’occasione preziosa per parlare dell’esperienza della malattia e della disabilità, con lo sguardo lucido e a volte spietato di chi non si rassegna alla condizione di “perdita”.
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