“Stay human. Africa”. La situazione dell’Africa subsahariana post-Covid
di Filippo Cinquemani
L’Africa viene vista ancora come un continente afflitto da povertà e conflitti nonostante le grandi potenzialità politiche, economiche, culturali e scientifiche. Rispetto ad altri continenti, in diversi Paesi africani assistiamo ad una crescita significativa.
La pandemia di COVID-19 riguarda, naturalmente, anche i Paesi dell’Africa subsahariana. Alcuni Stati della regione, in particolare, stanno dimostrando di affrontare abbastanza bene le sfide sanitarie, forti anche delle esperienze passate in tema di pandemie. La crisi economica globale, però, associata alla COVID-19 colpisce tutti.
La maggior parte dei Paesi dell’Africa subsahariana, infatti, fa fatica a sostenere la popolazione e l’economia con misure statali.
L’anno appena trascorso non è stato “facile” per l’economia dell’Africa Subsahariana,. L’agenzia di ratings, Fitch, prevede che il debito medio “nell’Africa subsahariana sarà al di sotto del 65% nel 2023, dopo essere arrivato al 72% nel 2020, aiutato dalla ripresa economica dopo la pandemia, dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dagli sforzi per ridurre i deficit di bilancio, ma questo livello si confronta con una media del 57% nel 2019, prima della pandemia, e con meno del 30% tra il 2007 e il 2013”.
I rischi che questi Paesi devono fronteggiare sono legati principalmente al significativo rallentamento globale, all’elevata inflazione, alle difficili condizioni finanziarie, al generale indebitamento delle economie determinato dalla pandemia e ora dall’invasione russa dell’Ucraina.
Possono, però, fare leva sull’’aumento dei prezzi delle materie prime in un continente in cui ce ne sono in abbondanza e che offre la possibilità di creare fondi di stabilizzazione o fondi sovrani per proteggersi da shock futuri. Il 2022 è stato un anno in cui la maggior parte delle valute africane hanno perso valore, una tendenza che potrebbe proseguire anche nel 2023. Quest’ultimo dato riguarda, però, soprattutto economie instabili a causa di guerre, come in Sudan.
La crisi rischia di vanificare i progressi compiuti negli ultimi anni in termini di politica di sviluppo, ma l’area può contare sull’appoggio di Stati come la Svizzera; inoltre, la difficile situazione potrebbe rappresentare anche un’opportunità, ad esempio per quanto riguarda lo sviluppo della tecnologia digitale e la riconversione economica.