L’hinterland di Milano e la lotta alla criminalità
di Alessandra Montesanto
Il prossimo 15 aprile alle ore 10.30 verrà inaugurato lo SPORTELLO SOLIDALE ANTIMAFIA “Davide Salluzzo”, fortemente voluto dal Comune di Corsico, da U.I.C.A.P.T.E., con il patrocinio dei Municipi di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Cusago, Trezzano sul naviglio, Caritas Ambrosiana e Coop.
Saranno presnti: il Prefetto di Milano, Ranato Saccone; Simona Ronchi, Dirigente A.N.B.S.C., Stefano Martino Ventura, sindaco di Corsico, don Massimo Mapelli, Presidente U.C.A.P.T.E., Luigi cuomo, Presidente Associazione SOS Impresa, Maria Grazia Totti, Referente Ass. SOS Impresa Lombardia, Gianluca Vitali, Presidente Commissione Antimafia di Corsico.
L’inaugurazione dello sportello si terrà presso il Centro Sociale Falcone, Via G. Falcone, 5 – Corsico
Abbiamo avuto l’occasione di scambiare qualche parola con la ex sindaca del Comune di Corsico, in provincia di Milano, Maria Ferrucci, e con Gianluca Vitali, presidente della Commissione antimafia, sempre di Corsico che ringraziamo molto per la loro disponibilità.
Maria Ferrucci: bisogna considerare che il primo processo che ha portato alla sbarra più di 50 persone di Corsico è stato quello avviato in seguito all’arresto di Saverio Morabito nel 1993.
La vicenda, però, risale agli anni ’80, perché poi il processo del ’93 ha preso in considerazione reati commessi anche prima, dopo il racconto di Morabito, vicenda e racconto che sono stati riportati nel libro intitolato “Manager calibro 9. Vent’anni di malavita a Milano nel racconto del pentito Saverio Morabito” di Piero Colaprico e Luca fazzo e in cui si mette in evidenza come l’hinterland sia il centro del gruppo di mafiosi arrivati dalla Calabria, in particolare da Platì. I personaggi più grandi sono quelli che appartengono ai Sergi, ai Barbaro e ai Papalia. Queste sono le ‘ndrine più importanti e sicuramente inizialmente hanno come attività principale quella dei sequestri di persona e dello spaccio (negli anni ’70 e ’80); la nostra zona, infatti, in quel periodo aveva gli alberi pieni di siringhe conficcate… Negli anni ’90 i cittadini non hanno ancora percezione di ciò che accade intorno a loro e nemmeno le istituzioni se si pensa che il prefetto, ancora nel 2010, diceva che la mafia sul territorio non c’era e, quindi, non vi era né da parte della società civile né da parte delle istituzioni la consapevolezza e la volontà di fare qualcosa.
Solo a partire dagli anni ’90 (ricordiamo anche Tangentopoli, perchè tutto è collegato…) si iniziano a cogliere le connessioni tra criminalità, politica, economia, etc. E sicuramente la situazione cambia dopo il processo a seguito delle dichiarazioni di Morabito, ma vorrei anche aggiungere che una certa sensibilizzazione ai temi per la legalità è stata data dal libro/inchiesta di Roberto Saviano, “Gomorra”: oggi lo si considera in senso negativo (per i motivi che conosciamo, perchè gli argomenti sono stati manipolati a favore di un successo meramente commerciale, soprattutto da parte dello stesso autore), ma all’epoca ebbe un’importanza mediatica e culturale molto forte in quanto mise in luce una realtà che in molti, troppi tendevano a nascondere.
Proprio nel 2010 feci la proposta all’allora sindaco di Buccinasco, Loris Cereda, di istituire insieme un coordinamento sull’antimafia, in particolare per arginare i traffici della ‘ndrangheta, ma lui mi rispose ridendo, quasi deridendomi: “Ma guarda che la ‘ndrangheta non esiste”, disse. Cereda venne arrestato con l’accusa di corruzione.
Ma c’è di più.
Durante un consiglio comunale, alcune persone sono venute appositamente per intimidirmi nel momento in cui io ero ancora solo consigliera e stavo presentando una interpellanza sul “Festival dello stocco”. Perché questa manifestazione era stata organizzata con il coinvolgimento di persone poco pulite. Ho ricevuto, quindi, la “visita” di questi personaggi che hanno cominciato ad urlare di tutto e con il sindaco che non ha fatto una piega, cioè non mi ha neanche dato la propria solidarietà e non ha mai nominato la parola ‘ndrangheta in tutti e due i suoi interventi; questo per dirti che in un comune come Corsico c’è molto da fare perché, anche se si organizzano manifestazioni pubbliche, quando ci si trova davvero in situazioni delicate, non si fa o non si dice nulla di serio e di concreto per contrastare le azioni malavitose.
Gianluca Vitali: sono attualmente Presidente della Commissione antimafia. Ricordo che Corsico, purtroppo, è uno dei capoluoghi della ‘ndrangheta, insediatasi al Nord d’Italia, in Lombardia. Il nostro municipio non aveva mai istituito una commissione antimafia, invece nel 2020, quando sono andato in consiglio comunale, ho chiesto e voluto la Presidenza perchè credo che sia uno strumento istituzionale importantissimo. Dovrebbe essercene una in ogni Comune perchè si possono fare una serie di azioni che noi stiamo provando a mettere in atto sia sulla gestione dei beni confiscati – che è uno dei temi fondamentali secondo me nella lotta – sia anche nella diffusione della cultura, ovvero: nel fare eventi, andare nelle scuole, sensibilizzare in qualunque modo.
Ci stiamo impegnando tantissimo ed è molto utile il lavoro in rete: persone, istituzioni, associazioni, etc. Stiamo facendo un’attività molto importante per questa zona che sta diventando anche un po’ un punto di riferimento in tutta la provincia di Milano. Stiamo cercando infatti, anche se a fatica, di coordinare i municipi con le Province, sulla falsa riga di ciò che è stato fatto a livello nazionale (tra le Commissioni antimafia regionali) perchè è importante trattare il tema in maniera organica. La criminalità organizzata è molto ben organizzata e per contrastarla dobbiamo farlo anche tutte e tutti noi.