Notizie dal sud est del Mediterraneo
(Da anbamed.it)
I TITOLI:
Sudan: Terzo giorno di furiosi combattimenti tra le truppe dei due generali golpisti, Hamidati e Burhan. 97 civili uccisi e quasi mille i feriti. Colpito da obici l’ospedale universitario a sud della capitale. Cessate il fuoco umanitario di tre ore rispettato parzialmente.
Yemen: Concluse le operazioni di scambio prigionieri. Adesso si apre la fase per una trattativa politica per mettere fine al conflitto.
Siria: 43 persone uccise dall’Isis; in maggioranza contadini e pastori.
Turchia: Ritira la propria candidatura un amico di Erdogan, travolto dallo scandalo delle foto in atteggiamenti intimi con delle minorenni in ufficio.
Iran: Lacrimogeni e idranti contro i genitori delle allieve colpite dai casi di avvelenamento.
Le notizie
Sudan
Terzo giorno di combattimenti in Sudan.
Cresce il numero dei morti e feriti tra i civili e gli ospedali di Khartoum hanno raggiunto la loro capienza massima. Il sindacato dei medici ha annunciato la morte di un’altra dottora, mentre svolgeva il suo lavoro di soccorso in piazza. Nei primi due giorni di combattimenti, 97 civili hanno perso la vita a causa degli scontri e quasi mille i feriti che hanno avuto bisogno di ricovero in ospedale. Il sindacato dei medici ha lanciato un appello ai belligeranti di rispettare la neutralità degli ospedali, dopo che un obice di artiglieria ha colpito la struttura medica dell’Università, nella parte meridionale della capitale.
Il cessate il fuoco umanitario, chiesto ieri dall’ONU per l’evacuazione dei feriti, accettato dall’esercito e dalle milizie di pronto intervento, è stato rispettato soltanto parzialmente. Nel pomeriggio di ieri e in serata sono stati sentiti spari e esplosioni nel centro della capitale durante le ore di cessate il fuoco.
La Tv di Stato ha smesso le trasmissioni dopo un giorno di musiche militari e patriottiche. Il personale tecnico e giornalistico era stato evacuato dall’inizio degli scontri sabato mattina. Il palazzo è stato assediato dalle milizie e poi ha subito danni dai reciproci lanci di artiglieria.
Nella capitale l’elettricità e l’acqua potabile sono interrotte e la popolazione è intrappolata nelle case. L’esercito ha raccomandato di rimanere in casa a causa dei combattimenti in corso. In due zone della capitale ci sono colossali incendi da ieri mattina e non sono stati ancora domati.
A Khartoum i combattimenti sono furiosi nelle vicinanze del palazzo presidenziale e per il controllo dei ponti sul Nilo, che sono arterie principali per collegare le diverse zone della capitale, divise dal Nilo. Le milizie sostengono di aver abbattuto due elicotteri dell’esercito che stavano mitragliando le loro truppe nella parte ovest della capitale.
La propaganda delle due parti racconta di vittorie, molte volte immaginarie. I comunicati non sono sempre verificabili.
Sugli account social ufficiali dei belligeranti sono stati pubblicati immagini e video di basi militari conquistate e di soldati e ufficiali catturati. In due casi, Anbamed ha verificato che le immagini sono vecchie e risalgono a battaglie dei Janjaweed in Darfur.
Le milizie hanno accusato l’intervento di caccia stranieri contro le loro basi a Port Sudan, senza però specificare la nazionalità.
L’esercito ha annunciato il controllo sulla base militare e aeroporto di Merowe, nel nord, sostenendo che i miliziani in fuga hanno preso con loro come ostaggi soldati e ufficiali egiziani che erano presenti nella base secondo accordi tra i due paesi.
Le forze politiche della Coalizione del cambiamento hanno lanciato un appello per il cessate il fuoco e di tronare al tavolo delle trattative “perché la guerra non avrà vincitori ma soltanto perdenti”. I due generali golpisti, Buhan e Hamidati, si erano alleati per bloccare il passaggio del potere ad un governo civile e oggi si combattono per contendersi il potere e la ricchezza del paese, bloccando il processo democratico.
Lega araba ha svolto una riunione d’urgenza sulla situazione sudanese e ha lanciato un appello per la fine dei combattimenti. Una delegazione dell’Unione africana sta tentando di raggiungere Khartoum per un incontro diretto con i due generali. I capi delle diplomazie di Arabia Saudita e Emirati hanno contattato telefonicamente i due generali belligeranti.
FAO ha annunciato la chiusura di tutte le proprie attività umanitarie in Sudan in seguito all’uccisione dei tre funzionari dell’organismo internazionale.
Yemen
Si sono concluse ieri le operazioni di scambio dei prigionieri di guerra tra il governo rifugiato ad Aden e quello dei ribelli houthi insediato a Sanaa. In totale sono tornati tra le loro famiglie 869 prigionieri. Soddisfazione tra le due parti politiche e gioia nelle case e nelle piazze. Questa prima fase è stata utile a creare un clima di fiducia e si apre adesso una fase politica importante. Il portavoce del governo houthi ha annunciato che le trattative riprenderanno subito dopo le festività di Ied Fitr, la fine di Ramadan. La distensione è stata possibile in seguito all’accordo tra Teheran e Riad di riprendere le relazioni diplomatiche, con la mediazione cinese dello scorso mese.
Siria
In tre diversi attacchi, i terroristi di Daiesh hanno ucciso ieri 43 persone, in prevalenza civili: lavoratori agricoli e pastori. Ad est di Hama è avvenuto l’attacco più atroce, con 36 vittime colpite con mitragliatrici. Tra di loro 10 della guardia nazionale. Gli altri due episodi sono avvenuti nella provincia nord-orientale di Deir Azzour. Un gruppo di terroristi su moto di grossa cilindrata ha attacco dei pastori, uccidendo 5 e confiscando tutto il gregge portandolo via su camion. Altre due vittime sono state rinvenute senza vita da un gruppo di cittadini nei pressi del villaggio di Shafaa. Dopo la sconfitta del fu falso califfato, i miliziani jihadisti si sono barricati nelle zone impervie della Badia siriana, la zona desertica nel centro e nell’est del paese.
Turchia
L’ex sindaco di Essenyurt, nella provincia di Istanbul, Najmi Ghadi-oglu, ha ritirato la sua candidatura alle politiche del 14 maggio, in Turchia. Era candidato nelle liste del partito Islamista “Giustizia e Sviluppo” del presidente Erdogan. Il motivo del ritiro è lo scandalo che lo ha coinvolto con la pubblicazione delle sue foto, in ufficio, in atteggiamenti intimi con delle studentesse adolescenti partecipanti ad un concorso, indetto dal Municipio da lui allora guidato. Ghadi-oglu è uno dei fondatori del partito ed un amico di Erdogan, ma dopo lo scandalo il presidente lo ha evitato per paura di perdere voti. L’ipocrisia al potere.
Iran
Si sono svolte sabato a Shahin Shahr manifestazioni dei genitori delle allieve che hanno subito per l’ennesima volta attacchi con gas velenosi. Durante la scorsa settimana in sei scuole sono stati registrati questi fenomeni di avvelenamento che le autorità non sono mai riuscite a chiarire. I familiari delle ragazze chiedevano maggiori protezioni nelle scuole. Formazioni di Basiji li hanno dispersi con lacrimogeni e idranti.
Notizie dal mondo Sono passati 13 mesi e 22 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.