Quando discriminano le istituzioni. Uguaglianza, diritti sociali, immigrazione
Il Report finale del Progetto L.A.W. – Leverage the Access to Welfare presenta ragioni ed effetti delle discriminazioni istituzionali con l’obiettivo di identificarle e di fornire gli strumenti per contrastarle. A partire dai dati raccolti da ASGI e dal Centro Studi Medì nell’ambito del Progetto LAW, il report intende offrire uno sguardo sullo stato delle discriminazioni in Italia. Dall’inizio del progetto oltre 400 persone hanno contattato il servizio antidiscriminazione di ASGI e oltre 500 persone di origine straniera hanno partecipato all’indagine socioeconomica del Centro Studi Medì. Per le persone straniere essere povere non è sufficiente per accedere ai diritti sociali. Per accedere al reddito di cittadinanza, per esempio, la legge prevede che la persona beneficiaria abbia risieduto in Italia per almeno dieci anni al momento della domanda. Al fine di accedere all’edilizia residenziale pubblica, numerose Regioni continuano a richiedere una residenza pluriennale nel territorio o documenti aggiuntivi per le persone straniere. Nonostante la normativa italiana ed europea sancisca chiaramente il diritto per tutte le persone regolarmente soggiornanti ad aprire un conto corrente di base, in moltissimi casi (101 segnalazioni ricevute da ASGI tra febbraio 2022 e gennaio 2023) gli istituti bancari e postali rifiutano l’apertura a clientela straniera, specialmente a persone richiedenti asilo e con cittadinanza nigeriana. Dietro al groviglio di norme e atti amministrativi che portano un’istituzione a contraddire se stessa ci sono persone concrete, la cui vita viene cambiata e spesso stravolta dall’esclusione dall’accesso a una casa o dall’attesa per anni di un permesso di soggiorno. Nel ricordare questo elemento fondamentale, questo report vuole essere un contributo ad un equo accesso alle prestazioni sociali con l’auspicio che questo obiettivo venga sempre perseguito con determinazione e fiducia. Avvocato Alberto Guariso (ASGI) Casa, lavoro, trasporti: dove si discrimina di più secondo l’indagine socioeconomica La ricerca socioeconomica del Centro Studi Medì identifica il settore della casa come quello maggiormente discriminatorio. Dalla scelta del proprietario di non affittare a persone straniere, alla richiesta di garanzie aggiuntive, è il 40% degli intervistati ad aver subito discriminazioni in quest’ambito. Seguono le discriminazioni che avvengono nell’ambito lavorativo (33%): 4 intervistati su 10 hanno dichiarato di non aver potuto accedere a un concorso pubblico perché veniva richiesta la cittadinanza italiana, mentre 3 su 10 non sono stati assunti perché l’azienda ha fatto intendere di non assumere stranieri. Significative sono poi le discriminazioni percepite sui mezzi di trasporto pubblici (31%), in ambito sanitario (30%), nel rapporto con i servizi privati (26%) e con le forze di polizia (25%). Emerge inoltre che il livello di discriminazione non dipende da quanto tempo una persona straniera vive in Italia né dal livello di integrazione della persona. Studiare le percezioni non significa fotografare obiettivamente i casi di trattamento ingiusto e di potenziale violazione delle norme di legge, ma rappresenta comunque un punto di vista degno di considerazione: le minoranze esposte alla discriminazione hanno una prerogativa interpretativa e un’esperienza vissuta che le rende sensibili al problema e capaci d’individuarlo. In ogni caso vanno ascoltate, a maggior ragione sulla questione della discriminazione istituzionale. La coesione sociale risulta infatti minacciata quando determinati gruppi sociali, già strutturalmente svantaggiati per ragioni economiche e politiche, percepiscono di essere trattati ingiustamente. Le istituzioni pubbliche non solo hanno l’obbligo di rispettare norme di uguaglianza nei rapporti con utenti e beneficiari, ma devono comunicare un’immagine d’imparzialità e capacità di accoglienza. Le percezioni del comportamento delle istituzioni e dei loro funzionari sono quindi un dato di rilievo per valutare la rispondenza del sistema pubblico alle domande dei cittadini. Professor Maurizio Ambrosini (Centro Studi Medì) |
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Disponibile anche in inglese |
Evento finale: atti e registrazione video |
Il 28 marzo si è tenuto l’evento conclusivo del Progetto LAW – Leverage the Access to Welfare, promosso da ASGI e dal Centro Studi Medì di Genova. Il convegno si è svolto presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) a Roma ed ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo locale, nazionale ed europeo. Grazie alla partecipazione di esperti, operatori del settore e rappresentanti delle istituzioni, è stato possibile fare il punto sulla situazione attuale e confrontarsi sulle sfide che si presentano in questo ambito. Registrazione videoAtti dell’eventoI dati della povertà e delle discriminazioni |