Prendiamoci i nostri spazi!
di Martina Foglia
Anche quest’anno si è svolto il Disability Pride di Milano, il 11 giugno 2023, con partenza da piazza Castello sforzesco e arrivo alla Darsena.
Un corteo colorato e festoso per farci sentire, per rivendicare i nostri diritti e per difendere quelli già acquisiti (ancora pochi purtroppo). Eravamo in tanti, sia persone singole che associazioni. Una in particolare mi ha emozionato: Famiglie Disabili Lombarde- APS, genitori di bambini con disabilità che hanno creato questa realtà per rivendicare i diritti di tutte le famiglie in difficoltà. Hanno un colore che li identificava: il giallo, il colore dell’allegria.
Io stessa non ho partecipato solo in quanto persona con disabilità, ma anche in quanto membro dell’associazione Per i Diritti Umani che ha il suo focus nell’informare su realtà svantaggiate e discriminate e nel difendere l’inclusione sociale.
Eravamo tutti lì in piazza e per le strade di Milano, tutti diversi ma tutti uguali nel portare la nostra testimonianza fieramente e con orgoglio a uno Stato che troppo spesso non ci ascolta.
Anche quest’anno mi ha colpito il senso di unione e la forte coesione tra tutti noi così diversi ma cosi uniti nella stessa direzione! Noi esistiamo, siamo parte attiva di una società anche se questo è stato ignorato per troppo tempo ma ora basta! Dobbiamo prenderci i nostri spazi.
Io sono entrata nel mondo dell’attivismo da pochi anni e vorrei essere attivista per tutti coloro che, per ovvie ragioni, vorrebbero esserlo ma non riescono a farlo concretamente: ecco io ieri ero in piazza anche per loro.
Il bello dell’attivismo è che quando organizzi manifestazioni di ampia portata come questa, e qui il merito va tutto all’associazione “Abbatti le barriere “che insieme ad altre realtà ha organizzato questa mega parata, è la sensazione di aver fatto qualcosa di utile non solamente per te ma soprattutto per gli altri, è come se ieri in quella piazza ci fossimo dati tutti un grande abbraccio e avessimo detto: “dai insieme ce la possiamo fare”.
Questa frase conclusiva potrebbe sembrare una frase fatta, ma vi assicuro che non lo è : ringrazio Filippo Alessandra Barbara Andrey Raffaele Francesca e tutti coloro che ieri e in questi due anni ho incontrato, per avermi fatto capire l’importanza di credere in qualcosa e combattere per ciò in cui si crede. Posso dirlo con certezza e ieri l’ho capito ancora una volta: grazie all’attivismo ho trovato il mio posto nel mondo!