Cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange
Appello a tutti i consiglieri comunali e al sindaco Gualtieri in difesa della libertà dell’informazione e per la democrazia.
QUESTA settimana sarà decisiva per la campagna lanciata e sostenuta da centinaia di associazioni, gruppi, organizzazioni politiche, sindacali e giornali e case editrici che chiedono un gesto non solo per Julian Assange ma in difesa della libertà d’informazione.
Rilanciamo l’appello a tutti i consiglieri del Comune di Roma e al sindaco Roberto Gualtieri perché siano parte attiva di questa battaglia per i diritti e la libertà di tutti e che venga approvata la mozione che conceda la cittadinanza onoraria a Julian Assange
RETE #NOBAVAGLIO – LIBERI DI ESSERE INFORMATI, di cui Associazione Per i Diritti umani fa parte.
Da tempo molte associazioni – Free Assange Italia, Italiani per Assange, La mia voce per Assange, Fnsi, Amnesty Italia, Articolo 21, Usigrai, Odg, Anpi, Rete NoBavaglio – si sono mobilitate perché si metta fine alla persecuzione e sia liberato Julian Assange: “Fare informazione e il giornalismo non sono un reato”.
Oggi rilanciamo la richiesta, già rivolta in altre città, ai sindaci dei comuni d’Italia perché venga conferita la cittadinanza onoraria a Julian Assange: un gesto di umanità ma anche un segnale forte in difesa della libertà d’informazione, che, per chi come noi ne ha fatto il centro della sua azione, rappresenta un pilastro della democrazia, tanto più importante in un periodo di guerra e di tensioni internazionali come quello che il mondo sta attraversando.
Julian Assange, fondatore di Wikileaks, dal 2019 è detenuto nel carcere britannico di Belmarsh, in attesa di estradizione negli USA, dove rischia fino a oltre 150 anni di carcere, accusato di aver divulgato informazioni sensibili per la sicurezza nazionale, senza che sia mai stato dimostrato che tali informazioni abbiamo messo in pericolo delle vite umane.
Eppure il numero e l’autorevolezza delle istituzioni e degli organismi internazionali e delle figure che hanno preso posizione per la sua liberazione non dovrebbero lasciare adito a dubbi. Dopo averlo visitato in prigione nel 2019 l’inviato dell’ONU Nils Melzer ha dichiarato che Assange mostrava “tutti i sintomi tipici di una prolungata esposizione a tortura psicologica” e si è detto contrario all’estradizione, mentre l’anno scorso Michelle Bachelet, Alta commissaria ONU per i Diritti Umani, incontrando la moglie e i legali, ha espresso preoccupazione per l’impatto di questa vicenda sulla libertà d’informazione.
Anche la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, all’interno di una lettera inviata al Ministro degli Interni del Regno Unito, Priti Patel, ha osservato “consentire l’estradizione di Assange su questa base avrebbe un effetto raggelante sulla libertà dei media e, in ultima analisi, potrebbe ostacolare la stampa nello svolgimento del suo compito di fornitore di informazioni e di guardia pubblica nelle società democratiche”. Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International ha chiesto al Regno Unito di annullare l’estradizione e agli USA di far cadere le accuse, così che Assange possa essere liberato. Il premio Nobel per la pace Adolfo Maria Perez Esquivel ha parlato di “politica repressiva, che viola il diritto alla libertà di stampa, puntano a controllare i mezzi di comunicazione”.
L’Ordine nazionale dei giornalisti e 19 sindacati dei giornalisti europei, tra cui la FNSI italiana, hanno accolto Assange tra i propri iscritti. Ma pare che quest’ondata di appelli a suo favore e di solidarietà internazionale senza precedenti non sia sufficiente a smuovere la politica. Per queste ragioni rivolgiamo questo appello, oltreché al sindaco di Roma, ai sindaci di tutti i comuni d’Italia auspicando che sia compiuto un atto formale per concedere la cittadinanza onoraria a Julian Assange.
La campagna è stata presentata dai promotori giovedì 11 maggio 2023 presso la Casa della Memoria e della Storia
Videohttps://fb.watch/kBEIOE–yJ/
(Le adesioni di associazioni, comitati, organizzazioni, gruppi e reti di cittadini, sindacati, testate giornalistiche e case editrici sono in aggiornamento. Per aderire si può inviare una mail a freeassange.retenobavaglio@gmail.com)