Bene la tregua; adesso il cessate il fuoco, aiuti sanitari e una conferenza per la pace
Così l’associazione Medici di origine straniera in Italia(AMSI) ,la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), l’Unione medica euromediterranea (UMEM), il Movimento internazionale interprofessionale Uniti per Unire e le comunità ed associazioni aderenti presenti in 120 Paesi, hanno accolto l’accordo di tregua tra palestinesi e israeliani, auspicando adesso si possa arrivare ad un accordo totale per il cessate il fuoco con aiuti sanitari ed umanitari immediati per curare e salvare i feriti, bambini e donne.
In questa situazione sanitaria oltre ad aumentare i camion di aiuti sanitari giornalieri servono numerosi ospedali mobili nelle zone con alta concentrazione di feriti per curare quelli più gravi (già in arrivo alcuni aiuti dai Paesi arabi). Servono medici anestesisti, ortopedici, medici d’urgenza, ginecologi, pediatri, chirurghi, cardiologi, nefrologi, pneumologi e infermieri specialisti, numerosi psicologi per bambini e donne per l’aumento del 60% di stati di ansia, fobie, panico e depressione.
“Continuiamo a seguire la situazione sanitaria e umanitaria con i nostri professionisti della sanità locali dell’UMEM”. Ecco quello che ci riferiscono: sono rimasti solo 9 ospedali su 35 che lavorano parzialmente e c’e’ un altissimo numero di feriti in attesa di cure ed interventi in chirurgia generale, ortopedia, chirurgia pediatrica e chirurgia plastica oltre i 45 mila bambini che soffrono di disturbi gastrointestinali e diarrea ,70 mila pazienti con patologie dell’apparato respiratorio di cui anche di natura batterica e virale, 51 mila donne in gravidanza senza assistenza di ginecologi; manca l’assistenza ai pazienti cronici (più di 400 mila pazienti), pazienti in dialisi (più di 3500 pazienti ) e in attesa di interventi chirurgi anche i pazienti oncologi (più di 10 mila). Sono morti più di 210 professionisti della sanità e numerosi hanno avuto un crollo fisico e psicologico. Un medico a Gaza ha chiuso il suo studio privato e ha effettuato 12 interventi in 24 ore nell’ospedale.
Ringraziamo tutti i Paesi , le organizzazioni gli ,i professionisti e le associazioni sanitarie che in questi giorni hanno dato la loro disponibilità per gli aiuti sanitari e umanitari aderendo al nostro appello per i corridoi sanitari; l’Italia per la sua disponibilità tempestiva sia mettendo a disposizione la Nave Vulcano sia per curare i feriti negli ospedali italiani; l’esercito bianco italiano e internazionale, le associazioni sanitarie che hanno aderito al nostro appello (più di 1250 professionisti della sanità ed associazioni e i professionisti da numerosi Paesi ) e la Fnomceo e la Fimmg per il loro appello a favore dei medici e professionisti internazionali.