8 marzo: la storia
Martina Foglia
Come tutti sappiamo l’8 marzo si celebra la festa della donna e ormai questa festa ha assunto una connotazione commerciale e di svago. Viene visto, da molte donne, come un giorno per prendersi del tempo per se stesse e organizzare una serata tra amiche. Ho parlato di “festa” ma in realtà non sarebbe il termine corretto da utilizzare, in quanto l’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna, o meglio la Giornata internazionale dei diritti delle donne per ricordare le conquiste ottenute nel secondo dopoguerra e per lottare contro le discriminazioni subite e che ancora oggi il genere femminile è costretto a subire in ambito lavorativo, sociale e culturale. Tornando all’origine di questa giornata, si può affermare che questa ricorrenza per la prima volta è stata celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per volontà del partito socialista che scelse proprio questa data per ricordare uno sciopero che avvenne l’anno prima, proprio l’8 marzo, per opera di migliaia di camiciaie che protestarono per le condizioni insostenibili di lavoro. L’anno successivo all’istituzione di questa giornata negli Stati Uniti, la ricorrenza venne istituita anche in tutta Europa.
Per molti anni del ‘900 l’istituzione della Giornata internazionale della donna fu imputata erroneamente ad un gravissimo incendio in una fabbrica tessile a Manhattan dove morirono 145 persone di cui 123 donne immigrate, soprattutto italiane ed ebree . Ad onor del vero, bisogna dire che a seguito di questa tragica vicenda furono comunque prese delle prime misure nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Nelle prime righe di questo articolo ho sottolineato come col tempo questa giornata abbia assunto una connotazione puramente di svago e di divertimento, ci tengo invece ad affermare che qualcosa in questi ultimi anni sta cambiando: questa “festa” sta ritornando all’origine, riacquistando il suo vero significato politico, forse anche a seguito di tutto ciò che di orribile sta accadendo nel mondo!