Say his name: TOOMAJ SALEHI !
Di Barbara Raccuglia
Continuano a Milano le proteste contro le barbarie inflitte da Ali Khamenei ed Ebrahim Raisi sul popolo iraniano, che si sta ribellando a circa 50 anni di violenze e leggi coercitive.
Consapevoli del rischio di cadere in pene severe, come la morte per impiccaggione, gli attivist* non si fermano.
Piccoli grandi atti di coraggio, azioni nonviolente e dimostrative: c’è chi si mette a ballare per le strade di Teheran, senza velo … chi mira a far cadere i turbanti dei passanti, con un simpatico schiaffetto https://www.youtube.com/watch?v=rwT2-VyEIpQ … e poi c’è chi scrive canzoni… come TOOMAJ SALEHI.
Toomaj, è un cantante rapper iraniano di 34 anni, noto principalmente per le sue canzoni di protesta riguardanti le questioni sociali dell’Iran e le politiche del suo governo. E’ stato purtroppo arrestato, e condannato a morte, con le accuse di “insulto all’autorità suprema”, di fare propaganda contro il regime, e per aver partecipato a delle proteste nel 2022, insieme ad altri compagn* del movimento Donna Vita Libertà.
Domenica 19 maggio ci siamo trovate/i in piazza Cordusio, a Milano, per raccontare alla gente di Toomaj, di Saman Yasin, Mahsa Amini, Sousan Hasanzadeh, Parkhshan Azizi .. (per citarne alcuni..), dei tanti/e che stanno subendo ingiustizie e torture… Per far conoscere la vera storia dell’Iran, viva di Anime coraggiose, pronte a donarsi completamente in virtù di un importante cambiamento politico.
Che non siano mai invane, le morti, di una generazione che sta gettando le basi oggi per una democrazia del domani.
Ho visto alcuni passanti commuoversi o fare domande.
Mentre Rayane Tribazi (nota attivista per Jin, Jîyan, Azadî, ژن، ژیان، ئازادی), parlava col microfono di quanto sopra, una donna ha ripetutamente portato la mano sul suo cuore, per poi rivolgerla verso di noi quasi a manifestare la sua solidarietà verso il movimento. Ho visto tre adolescenti di etnia araba inginocchiarsi e porgere un bacio con la mano sulla foto di Toomaj.
Chiudo questo breve resoconto, con le parole di Leyla Mandrelli (nota attivista, nella città di Milano): Toomaj è l’incarnazione di chi non vuole più questa dittatura che ha puntato per 44 anni sulla divisione, sul separare il popolo iraniano allontanando i centri urbani dalle periferie,le popolazioni nomadi da quelle stanziali,le donne dagli uomini,le donne credenti e osservanti della religione per scelta, da quelle che le regole imposte dalla religione obbligatoria non le vogliono. Un Regime che ha voluto dividere le tante etnie, le tante lingue locali parlate in Iran, le tante confessioni religiose, tra cui anche quella di chi non crede in nessun dio. Un Regime che ha spaccato i ceti sociali in povertà e ricchezza.
Toomaj incarna l’unità. L’unità nelle sue molteplici differenze positive. Toomaj incarna la bellezza del coraggio,la forza del superare la paura,la determinazione nel volersi riprendere la libertà,la consapevolezza che la lotta si fa esponendosi, pagando in prima persona. Toomaj è l’Iran e l’Iran è Toomaj. Per questo è soprannominato il figlio dell’Iran. Ogni iraniano che sia tale, che abbia dunque una coscienza, non può dimenticare Toomaj perché Toomaj non ha mai dimenticato ogni singolo iraniano. Per noi ha lottato e paga con le sue parole musicate e le sue azioni vissute.
Grazie, caro Toomaj, Toomaj e Aziz. UNITI SIAMO FIUMI, SIAMO IL MAREETTEHADE ROOD HAIMDARYAIM