Il lavoro è un diritto di tutti ?
di Sabrina Minervini
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” è proprio con queste parole che inizia l’articolo 1 della nostra Costituzione.
Siamo sicuri che sia proprio così? Siamo sicuri che nella società di oggi si possa trovare un posto adeguato alle esigenze di ogni individuo?
Se pensiamo alla fatica che fanno per trovare un proprio spazio all’interno del mondo del lavoro le persone con disabilità, allora sappiamo già la risposta. Io faccio parte di questa categoria di persone, essendo una ragazza con delle disabilità infatti,
ho fatto vari tentativi per cercare di trovare il mio spazio.
Fin da subito dopo il liceo mi sono addentrata nel mondo del lavoro, ho mandato curriculum, sia on-line che recandomi direttamente alle aziende che mi sembravano più adeguate ma la risposta era sempre un no oppure un le faremo sapere senza alcun esito.
Non avendo alcun risultato positivo, ho svolto i percorsi chiamati “progetti mirati” che si occupano esclusivamente dell’inserimento
lavorativo per persone con disabilità.
Quello che non viene detto è che in questi progetti vanno sempre avanti le persone che hanno la disabilità meno evidente e diventa una
specie di competizione, una gara a chi è meno
disabile.
Ho fatto questa premessa perché vorrei parlarvi di una realtà, quella di PizzAut.
PizzAut viene fondata da Nico Acampora, padre di un figlio autistico e da sua moglie Stefania.
La coppia temendo per il futuro del loro figlio, decide di aprire un ristorante gestito da ragazzi autistici.
Inizialmente non è stato facile prchè questa coppia, oltre ad affrontare le difficoltà a cui si viene sottoposti per l’apertura di una qualsiasi
attività , ha dovuto anche lottare con educatori, neuropsichiatri e altre persone che lavorano nel campo dell’autismo che dicevano loro: “Voi siete completamente folli” “Se pensate di aprire un ristorante gestito completamente da ragazzi autistici vuol dire che siete più handicappati dei ragazzi stessi”.
La forza e la determinazione di questi splendidi genitori li ha fatti comunque andare avanti e ad oggi PizzAut possiede due ristoranti e alcuni foodtruck, un’accademia in cui i ragazzi vengono formati insegnando loro il mestiere e facendo fare loro esperienza sul campo e la presenza di Nico Acampora, di sua moglie e dei suoi ragazzi è richiesta in tutto il mondo.
Ad assaggiare la loro pizza sono venute persone da tutto il mondo, sono venuti personaggi importanti come il nostro Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, tantissimi artisti come la comica Geppi Cucciari, il cantante Vasco Rossi.
Lo stesso Nico Acampora ha detto:”Non tutti i ragazzi autistici possono lavorare, ma quelli che possono farlo hanno il diritto di essere in un mondo più giusto , io e mia moglie tentiamo di renderlo migliore”.
Lo stesso Stefano Belisari, in arte Elio (Leader di Elio e le storie tese), anche lui padre di un figlio autistico e grande sostenitore di PizzAut ha detto; “Non avendo risposta dalle istituzioni penso che questa realtà sia la più concreta per dare autonomia, dignità e futuro a questi ragazzi eccezionali”
Credo che PizzAut sia un orgoglio italiano e un modello da cui dovremmo prendere esempio per qualsiasi tipo di disabilità.
Vorrei che l’attenzione che viene rivolta ai ragazzi di questa realtà ci sia anche verso altre disabilità in modo tale da dare autonomia, dignità e futuro ad un maggior numero di persone così da rendere davvero il mondo un posto migliore.
Ricordiamoci che è “Vietato calpestare i sogni!”