Cosa affrontano i cristiani cinesi fuggiti in Italia in caso di rimpatrio in Cina
Nel luglio 2024, durante una giornata soleggiata e calda, HH si è recata di buon’ora all’Ufficio Immigrazione per verificare l’esito della propria richiesta di protezione speciale, ma da quel momento non ha più fatto ritorno.
Nel pomeriggio, verso le cinque, HH ha inviato un messaggio a un amico: “Aiutami, sono all’Ufficio Immigrazione”. Dopodiché, non è stato più possibile mettersi in contatto con lei. Il giorno successivo, HH è stata rimpatriata in Cina dalle autorità italiane. Cosa significa per i cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente fuggiti in Italia a causa della persecuzione religiosa, tornare in Cina?
È noto che, dal 2018, anno dell’entrata in vigore della Nuova Normativa sugli affari religiosi, la persecuzione della fede religiosa da parte del governo cinese è aumentata progressivamente. Milioni di musulmani sono stati imprigionati nei famigerati campi di rieducazione nello Xinjiang, molte chiese sono state demolite e molte chiese domestiche sono state chiuse. I predicatori sono stati pesantemente condannati, e la Chiesa di Dio Onnipotente ha subito le repressioni e le persecuzioni più gravi. Il deputato del Parlamento Europeo Thomas Doss, durante una tavola rotonda del Parlamento Europeo nel 2018, ha dichiarato che la situazione dei cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente in Cina è peggiore di quella dei musulmani uiguri.
La pandemia di COVID-19, che è durata quattro anni, non ha fermato la repressione della Chiesa di Dio Onnipotente da parte del governo cinese. Il rapporto annuale del 2023 sulle persecuzioni della Chiesa da parte del governo cinese mostra che la persecuzione è aumentata drasticamente negli ultimi anni, con un numero di arresti e condanne che ha raggiunto nel 2023 i massimi livelli dalla
scoperta della pandemia.
Il rapporto indica che, secondo stime incomplete, nel 2023 almeno 12.463 cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati arrestati, tra quest 5.832 hanno subito torture o sono stati sottoposti a lavaggi del cervello forzati, e almeno 20 cristiani sono stati perseguitati fino alla morte.
Un altro dato inquietante è che solo il 15 giugno 2023, nella provincia di Zhejiang in Cina, sono state arrestate 1.043 persone. Alcuni cristiani liberati hanno rivelato che durante gli interrogatori la polizia ha affermato che il sistema di sorveglianza onnipresente, chiamato “SkyNet”, ha notevolmente facilitato gli arresti.
Molti casi dimostrano che in Cina il sistema di sorveglianza “SkyNet”, il monitoraggio dei telefoni, dei droni, e dei localizzatori per biciclette elettriche sono ampiamente utilizzati per monitorare e arrestare i cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente, fornendo così “prove” per arrestare i cristiani.
Per costringere i cristiani a fornire informazioni sulla chiesa e a firmare dichiarazioni in cui abiurano la propria fede, gli agenti di polizia li sottopongono a lavaggio del cervello e a vari tipi di tortura, li privano del sonno per lunghi periodi, li appendono con le manette alle sbarre di metallo di una finestra senza che i piedi tocchino il pavimento, gli infliggono scariche elettriche, pestaggi violenti, e in alcuni casi, somministrano forzatamente farmaci sconosciuti o addirittura li obbligano ad ingerire feci e così via. Molti cristiani sono stati anche costretti a girare video in cui dovevano forzatamente rinnegare la propria fede in Dio.
La gravità delle condanne inflitte ai cristiani di questa Chiesa è sorprendente. Dal 2020 al 2023, il numero dei membri della Chiesa di Dio Onnipotente condannati è aumentato in media del 26% all’anno per quattro anni consecutivi. Nel 2023 sono state condannate 2.207 persone e ben 1.094 sono state condannate a tre o più anni, pari al 49% del numero totale di condanne. Tra questi, 124 sono stati condannati a sette anni o più, con la pena più lunga che ha raggiunto i 12 anni e sei mesi.
La persona più giovane condannata aveva solo 16 anni, mentre la più anziana aveva 84 anni. Molti credenti comuni sono stati condannati a pene pesanti solo per aver posseduto un certo numero di libri elettronici e altro materiale riguardante la fede in Dio.
Un cristiano, incapace di sopportare ulteriormente le torture, si è gettato da un edificio, rimanendo invalido. Un altro cristiano con un’ernia del disco lombare, è stato costretto a stare in piedi per lunghi periodi, finendo per non essere più in grado di prendersi cura di sé. Un cristiano di 63 anni è morto mentre era detenuto in un centro d’indottrinamento forzato, e la polizia ha dichiarato che la sua morte fosse un suicidio. Molti cristiani sono stati privati del sonno: alcuni per 8 giorni, altri fino a 10 giorni e notti consecutive, e in alcuni casi anche per 40 giorni, senza poter dormire su un letto.
A causa di questa deprivazione, alcuni cristiani si sono rotti le mani quando si sono assopiti e sono caduti a terra.
A causa di un contesto così ostile per vivere e credere, i cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati costretti a fuggire all’estero, abbandonando tutto. Alcuni di loro sono riusciti a rifugiarsi in Italia. Purtroppo, si trovano nella stessa situazione di HH dopo che la loro richiesta di asilo è stata respinta: in qualsiasi momento potrebbero improvvisamente essere deportati nel Paese d’origine che
vuole condannare a morte i cristiani.
Una delle principali norme del diritto internazionale sui rifugiati è il principio di non respingimento.
Questo principio afferma che i rifugiati non devono essere rimpatriati in Paesi dove rischiano persecuzioni, prigionia o torture, indipendentemente dal fatto che abbiano ottenuto o meno l’asilo.
Nel 2021, la Svizzera ha respinto una richiesta di asilo di un cristiano della Chiesa di Dio Onnipotente, e il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha emesso una sentenza al riguardo.
Ha dichiarato che i membri della Chiesa di Dio Onnipotente in Cina, o coloro che vengono rimpatriati dopo che la loro richiesta di asilo è stata respinta all’estero, “rischiano la tortura o altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti”.
Facciamo un appello urgente al governo italiano affinché, in conformità con il principio fondamentale di non respingimento dei rifugiati,e con lo spirito di tutela dei diritti umani, non rimpatri i cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente nel loro Paese d’origine, la Cina, dove sono perseguitati, e garantisca loro la più elementare sicurezza personale.
Per maggiori dettagli sul rapporto annuale 2023 sulla persecuzione della Chiesa di Dio Onnipotente da parte del governo comunista cinese, clicca sul link:
https://www.hidden-advent.org/persecution/annual-report-2023.html