“In difesa dei difensori”: una guida pratica
Pubblicata inizialmente a marzo 2023 dalla fondazione Heinrich-Böll-Stiftung, la guida è ora disponibile in italiano grazie ad ASGI. Questo documento, che include una sezione sulla criminalizzazione della solidarietà in Italia e gli strumenti per contrastarla, è un’importante risorsa per coloro che si impegnano a proteggere i diritti dei migranti.
L’obiettivo principale della guida è fornire un supporto pratico ai difensori dei diritti dei migranti, coloro che promuovono i diritti umani occupandosi specificatamente delle persone in movimento. Questo strumento è essenziale in un’epoca in cui la migrazione è spesso rappresentata come una minaccia e il lavoro dei difensori dei diritti umani diventa sempre più pericoloso.
Non tutti coloro che lavorano nel campo dei diritti umani, tuttavia hanno possibilità di accesso e conoscenza delle risorse necessarie per difendersi da chi si oppone a quanti scelgono la solidarietà. Da qui la necessità di uno strumento che ne promuova la conoscenza.
La guida è stata sviluppata basandosi sul lavoro iniziale del Border Violence Monitoring Network che ha svolto delle ricerche sui possibili meccanismi legali, istituzionali e informali da mettere in atto o vagliare nei casi di criminalizzazione dei difensori dei diritti umani. Successivamente, tra luglio e novembre 2023, ASGI ha elaborato la parte sul contesto italiano, concentrandosi sia sulla criminalizzazione realizzata attraverso lo strumento penale, che sulle misure amministrative introdotte nel sistema italiano negli anni più recenti, oltre a tradurre dall’inglese la prima parte concernente l’ordinamento internazionale ed europeo.
I difensori dei diritti dei migranti, nel contesto europeo, sono stati oggetto di un numero crescente di atti di criminalizzazione negli ultimi anni, in Italia soprattutto a partire dal 2017. La criminalizzazione di chi agisce in solidarietà o aiuto delle persone in movimento è stata realizzata, in Italia, in un primo momento attraverso il ricorso al diritto penale e poi tramite la compresenza di misure penali e amministrative: si è verificato un fenomeno di (con)fusione tra i due piani che gli studiosi hanno da tempo etichettato con il nome di crimmigration.
Inoltre, in Italia si è assistito ad un accanimento contro le attività di soccorso nel Mediterraneo. Ciò ha suscitato l’attenzione e le critiche di organismi ONU impegnati a proteggere i Difensori dei diritti umani. Non sono mancati i procedimenti penali avviati anche nei confronti di attivisti e volontari che hanno supportato le persone in movimento mentre si trovavano già sul territorio.
Dal 2017 fino al momento attuale, si è assistito alla costruzione di un processo di criminalizzazione delle ONG impegnate nel soccorso in mare fondato sulla compresenza di diversi fattori: l’aumento dei procedimenti penali nei confronti di membri dell’equipaggio, l’adozione di misure amministrative volte a limitare l’operato delle ONG (dal Codice delle ONG del 2017 alle sanzioni amministrative introdotte nel 2018 e nel 2023), e la promozione di una narrazione mediatica e politica in cui gli attori umanitari sono accostati a trafficanti e organizzazioni criminali. Al tempo stesso, non sono mancati i procedimenti penali avviati anche nei confronti di attivisti e volontari che hanno supportato le persone in movimento mentre si trovavano già sul territorio: emblematici sono i casi di Roma, Udine e Ventimiglia.
Esplorando le possibili azioni di advocacy e gli strumenti di protezione per i difensori dei diritti umani nei casi di criminalizzazione, tenendo conto della portata di possibili repressioni e discriminazioni e delle varie forme che queste possono assumere, la guida rappresenta un’importante risorsa per coloro che si impegnano a proteggere i diritti dei migranti.
“In un’epoca in cui la migrazione è frequentemente rappresentata come una minaccia, è essenziale ribadire la dignità e i diritti di chi si sposta. Il lavoro dei difensori dei diritti umani, in questo contesto, diventa sempre più vitale, ma anche sempre più pericoloso.” – Marc Berthold, Direttore Heinrich-Böll-Stiftung Parigi, Francia e Italia e Lorenzo Trucco, Presidente ASGI APS