Per il Venezuela, per la vera democrazia, per noi tutte/i
Associazione Per i Diritti umani ieri pomeriggio, ha partecipato alla manifestazione organizzata da PlataformaUnitariaItalia
Per tutta l’estate ha seguito le elezioni nel Paese latinomaericano, elezioni che non sono ancora approdate ad un risultato certo e democratico, così come emerso dai voti della popolazione. A Milano, in piazza San Babila, tante persone si sono riunite per chiedere, a gran voce, che vengano dichiarati e presi in considerazione i veri numeri e non quelli diffusi dalla propaganda di regime. Molti i prigioniri politici, anche giovani; molte le proteste in Venezuela e all’estero; è ora che la libertà di espressione, così come Verità e Giustizia, si affermino lì, come in altri (troppi) Paesi nel mondo. A tale proposito, durante la manifestazione, Associazione Per i Diriti umani ha letto il seguente comunicato:
Dallo scorso 28 luglio Associazione Per i diritti umani ha seguito le vicende politiche in Venezuela, in occasione delle elezioni all’interno del Paese latinoamericano. Perchè dare spazio a un Paese così lontano dall’Italia che si trova addirittura in un altro continente? Perchè la nostra associazione e il nostro giornale online PERIDIRITTIUMANI.COM vogliono essere un osservatorio su ciò che accade in Italia e nel mondo in tema, appunto, di diritti umani e civili.
In Venezuela ormai da troppo tempo vige una dittatura e il regime di Maduro si ostina, ancora oggi, a negare di aver perso; Maduro e i suoi hanno perso perchè i cittadini informati, la maggioranza dei cittadini venezuelani dentro e fuori il Paese, ha votato per l’avversario Gonzales Urrutìa, un uomo coraggioso che lotta per i diritti di tutte e di tutti, cercando, così, di riformare il Paese in termini di democrazia, giustizia, sanità, economia, istruzione contro un regime che si appoggia, al contrario, alla corruzione e al narcotraffico.
Perchè parlare di tutto questo, in Italia? Perchè oggi manifestare a fianco del Venezuela e dei venezuelani? Perchè quello che accade lì, così come in Iran oppure in Cina o in Egitto, ci riguarda.
Oggi in Venezuela molti cittadini, intellettuali e non, sono prigionieri politici; oggi in Iran le donne e i dissidenti sono vittime di violenze di ogni tipo; ricordiamo i casi di Giulio Regeni e di Patrik Zaki in Egitto? E i cristiani perseguitati dal governo cinese? Molte sono le violazioni e le negazioni dei diritti umani: la libertà di espressione, ad esempio,si esercita tramite un articolo su un giornale, tramite una manifestazione pubblica, tramite un libro, tramite un pensiero espresso sui mass-media, tramite la stesura di una tesi universitaria, tramite un murale dipinto su un muro della città..: ognuno ha il diritto di esprimersi SENZA però ledere la libertà altrui, senza offendere le credenze altrui, senza violenza verbale o fisica. Negare la libertà di espressione, in ogni sua forma, significa imbavagliare il confronto pacifico, il dibattito serio, significa avere PAURA del contraddittorio; e, nel caso delle elezioni in Venezuela, negare la vittoria dell’opposizione significa tentare di mettere a tacere la voce della maggioranza informata e onesta: quante e quanti di noi, qui in Italia, si sentono informati e onesti? Quanti di noi donne e giovani, in Italia, vogliono esprimere le proprie opinioni su temi dei diritti civili e dei diritti umani, come le donne e i giovani in Iran? Quanti di noi, in Italia, vogliono poter muoversi liberamente tra i diversi Paesi europei ed extraeuropei, senza rischaire la propria vita sulle zattere della morte o senza viveri attraverso i deserti? Quanti di noi, in Italia, vogliono un lavoro pagato e tutelato in termini di sicurezza?
Parlare oggi pomeriggio e ogni giorno di diritti umani significa, da una parte, mettersi nei panni di chi NON ha diritti e rischia la vita, la galera o la tortura per affermarli di nuovo nel proprio Paese, e parlare oggi pomeriggio e tutti i giorni di diritti umani significa, dall’altra parte, capire quanto noi, che forse siamo nati nella parte del mondo un po’ più consapevole, siamo privilegiati perchè viviamo in Paesi che sono Repubbliche democratiche; ma mai come in quest’epoca dobbiamo chiederci per quanto tempo ancora avremo la possibilità di usufruire di questi diritti civili e umani? E quanto tempo abbiamo impiegato per vederli affermati? E quanti ancora sono da affermare?
NON bisogna MAI dare per scontato un diritto acquisito! Dobbiamo continuare a stare all’erta e dobbiamo appoggiare le istanze di libertà, di giustizia e di democrazia che ci arrivano dai cittadini degli altri Paesi del mondo: non importa che lingua parliamo, di che colore sia la nostra pelle; non importa che fede professiamo o a quale genere apparteniamo, l’età che abbiamo: siamo tutte persone !!! Nessuno più deve subire alcun tipo di violenza: NO alla violenza di Stato, No alla violenza personale, No alla violenza psicologica, No a tutte le forme di violenza. Tutte le persone devono poter vivere in serenità e nel rispetto reciproco. Insegnamolo ai nostri bambini, insegnamolo ai nostri giovani perchè loro possono davvero cambiare le cose, loro che sono le future donne, i futuri uomini, i futuri cittadini con diritto di voto, i futuri professionisti che aiuteranno i cittadini comuni che, a loro volta, si aiuteranno a vicenda. Facciamo di noi una COMUNITA’ UMANA. Grazie.