La settimana dell’inclusione
di Sabrina Minervini
Lunedì 16 dicembre ho avuto l’onore di raccontare il mio percorso di vita durante uno spettacolo della classe 5 C
nella scuola primaria Montessori di Bollate.
Questo spettacolo fa parte di un progetto intitolato “La settimana dell’inclusione.”
Questa settimana nasce con l’obbiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni riguardo all’essere più inclusivi e rispettosi verso chi ci sembra diverso, lontano dai canoni che ci impone la società.
Durante lo spettacolo a cui ho partecipato abbiamo reso omaggio a grandi personaggi che nonostante la loro
disabilità hanno intrapreso una carriera straordinaria avendo così una vita degna di essere vissuta! Abbiamo ricordato
Bebe Vio grande campionessa paralimpica, Sammy Basso che fondò un’associazione con lo scopo di diffondere
maggiori conoscenze sulla progeria malattia di cui lui stesso era affetto e Greta Thumberg, attivista per la tutela dell’ambiente discriminata in quanto donna e affetta dalla sindrome di Asperger.
Ciò che accomuna queste persone oltre alla disabilità e alla loro tenacia nel raggiungere i loro obbiettivi, è sicuramente il
sostegno familiare, questo per far capire che non tutti abbiamo la fortuna di avere qualcuno al nostro fianco ma sicuramente quando si ha un sostegno si è più motivati a realizzare i propri sogni.
Ora vi starete chiedendo: che ci faceva una ragazza di 28 anni in uno spettacolo di quinta elementare?
Sinceramente solo all’idea di parlare dopo aver ricordato questi grandi personaggi mi ha fatto sentire un po’ in imbarazzo ma poi mi è diventato tutto più chiaro.
Quelle di Bebe Vio, Sammy Basso e Greta Thimberg sono storie di riscatto personale e così anch’io ho parlato del mio percorso di vita e del mio riscatto grazie all’associazionismo e al mio “lavoro” nel sociale e di come mi gratifica essere d’aiuto agli altri nonostante io abbia una disabilità che mi porta a non avere una vita “standard” come ad esempio un lavoro stabile, amicizie solide o un amore.
Sapere che una scuola dedichi un’intera settimana a questi temi mi dà speranza per un futuro migliore ed un mondo più rispettoso versi gli altri.
Parlare di questi argomenti nelle scuole è necessario in quanto la scuola dovrebbe essere il luogo più importante, dopo l’ambiente familiare, per un bambino dove, oltre alle materie del programma scolastico, dovrebbe formarsi anche a livello umano e avere così rispetto verso ogni diversità (disabilità, culture, etnie, popoli etc).
Concludo dicendo che per me è stato un vero onore e davvero emozionante partecipare a questo progetto e spero che si diffonda in tutte le scuole primarie e secondarie in modo tale da rendere il mondo un posto miglore!!!
Ah dimenticavo lo spettacolo in cui sono stata coinvolta è stato intitolato “Gli Sfigati”, un titolo per lanciare una provocazione per farci riflettere: siamo proprio sicuri che gli sfigati siano queste persone che nonostante le loro difficoltà sono riuscite a guadagnarsi una vita soddisfacente e per cui vale la pena vivere?
Oppure gli sfigati sono le persone che non riescono ad accettare la diversità e non riescono a guardare oltre avendo paura di tendere la mano a chi non si conosce e che non hanno la curiosità di scoprire?