Lettera e petizione del padre di Ahmed Tamini
Il processo all’attivista palestinese Ahmed Tamimi è slittato al 6 febbraio. Intanto il padre ha scritto una lettera e ha lanciato una petizione e Associazione per i Diritti umani chiede a tutte/i di firmarla. Grazie.
La comunità internazionale deve mettere fine ai maltrattamenti e alla detenzione di minorenni in queste carceri. Si è passato ogni limite.
Ad Ahed e a tutti gli altri ragazzi nelle prigioni militari israeliane: siamo con voi, e vi portiamo nel cuore. Non ci fermeremo finché non sarete liberi. Non siete soli.”
Maggiori informazioni:
Un mese fa i soldati sono entrati nella nostra casa nel cuore della notte per arrestare mia figlia 16enne. Oggi è ancora rinchiusa in una cella al gelo.
Ho dedicato la mia vita alla resistenza civile. È per questo che ora l’esercito trattiene mia figlia: vogliono toglierci la speranza. Ma da 8 anni sono anche membro di Avaaz, e ho visto la forza e i risultati che può raggiungere la nostra comunità quando è unita contro l’ingiustizia.
Il caso della mia bambina va in aula tra pochi giorni, il 6 febbraio — ma nel 99% dei casi quando l’imputato è palestinese, anche se si tratta di ragazzi, i tribunali militari israeliani arrivano a una condanna. Vi prego di unirvi al mio appello qui sotto, — lo faremo arrivare direttamente ai leader di tutto il mondo.
Quando l’ho vista in tribunale era pallida e tremava, era in manette e sofferente. Avrei voluto piangere ma non potevo, dovevo essere forte per lei.
Poi il giudice ha negato il rilascio su cauzione e ora Ahed rischia di restare in prigione per mesi o anni prima ancora di arrivare a un processo. Non c’è ragione che giustifichi tutto questo! L’hanno portata via per aver schiaffeggiato un ufficiale armato fino ai denti, dopo che i soldati avevano sparato a suo cugino più piccolo fratturandogli il cranio. Ma invece di fare qualcosa per chi ha sparato a un bambino, se la prendono con mia figlia e ora la stanno accusando anche di altri 12 crimini.
Dal 2000 ad oggi sono stati arrestati oltre 12mila bambini e ragazzi palestinesi! A prescindere dalla posizione di ognuno di noi su questo conflitto, nessun bambino dovrebbe finire in un carcere militare senza almeno un giusto processo, rischiando abusi di ogni tipo!
Sto contattando personalmente ambasciatori e consoli, ma la mia voce da sola non basta. Per questo vi chiedo di unirvi a me. Sappiamo che il tribunale militare non vuole attirare l’attenzione internazionale e che i politici israeliani vogliono evitare che la storia dei minori in carcere diventi uno scandalo pubblico. Firma ora — abbiamo pochi giorni.
La forza e la passione di questo movimento per la libertà, la giustizia e la creazione di un mondo migliore per i nostri figli mi hanno sempre ispirato. Per questo vi scrivo, perché so che se c’è qualcuno o qualcosa che può liberare Ahed e gli altri bambini incarcerati, è Avaaz.
Bassem Al-Tamimi con il team di Avaaz
PS: Il team di Avaaz ha preparato una scheda informativa con un approfondimento sul trattamento dei minori palestinesi da parte dell’esercito israeliano. (In inglese, una traduzione in italiano sarà disponibile al più presto allo stesso link).
Per firmare la petizione: https://secure.avaaz.org/campaign/it/free_ahed_global_loc/?slideshow