“VenerdIslam”. Today they took my son
Di Monica Macchi
Per settant’anni Israele ha commesso
crimini di genocidio, pulizia etnica e apartheid…
ma nessun crimine è così terribile
come la campagna israeliana di rapimenti e abusi sui bambini palestinesi
Miko Peled, autore de “Il figlio del generale”
Nella convinzione che “le arti giocano un ruolo cruciale nel cambiare il mondo”, Farah Nabulsi, palestinese della diaspora che ora vive a Londra, con i suoi documentari cerca di creare ed aumentare la consapevolezza verso l’occupazione e i suoi effetti. Il suo primo corto, Oceans of Injustice per la regia di Bruno de Champris presentato quest’anno al Nazra Film Festival, è uno sperimentale girato in una piscina con persone che nuotano contro la marea, mentre il secondo, The Nightmare of Gaza, è la sua voce che racconta uno dei tanti bombardamenti su Gaza sullo schermo completamente bianco.
Today they took my son, girato in Libano perchè alla regista non è stato concesso di entrare in Palestina, racconta la storia di Khaled, un bimbo che si diverte in bicicletta in una città senza nome. Sembrerebbe un video familiare, sensazione che viene subito spazzata via da riprese di uomini in uniforme che circondano figure irriconoscibili, demolizioni di case e macerie tra cui siedono uomini anziani. E proprio questa continua giustapposizione di filmati in stile video casalingo di compleanni, partite di calcio e quotidianità felice e le scene iper-realistiche dell’arresto di Khaled è la struttura attorno a cui viene costruito il film.
E queste scene terrificanti di un bambino portato via, non sono né una novità né un’eccezione: come sottolinea il film “ogni 12 ore, un bambino palestinese viene arrestato, interrogato, e imprigionato” (rapporto dell’UNICEF del 2013) e secondo l’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem ad agosto 2017 sono 331 i minori palestinesi detenuti nelle carceri israeliane confinati in isolamento, interrogati e torturati, senza possibilità di incontrare genitori e avvocati, mandati ai tribunali militari dove i tassi di condanna sono superiori al 99%.