World press photo: quando la fotografia si fa testimonianza
fotografi provenienti da 32 Paesi diversi: anche per l’edizione 2013
il World Press Photo – il più prestigioso concorso di fotogirnalismo
mondiale – si conferma come un importante momento culturale. Un
atlante di Storia e di Geopolitica realizzato dalla creatività,
dalla sensibilità e dal coraggio di autori che, attraverso il
linguaggio universale della fotografia, tesimoniano il Presente.
le categorie del concorso: Spot news, Notizie generali, Storie di
attualità, Vita quotidiana, Ritratti in presa diretta, Ritratti in
posa, Natura e Sport, per raccontare un mondo lacerato e, allo stesso
tempo, bellissimo.
premio “Foto dell’anno” è stato assegnato allo svedese Paul
Hansen per il suo scatto intitolato “Gaza Burial” in cui viene
ripresa la cerimonia funebre di Suhaib e Muhammad Hijazi, di due e di
quattro anni, uccisi durante l’operazione “Pilastro di Difesa” a
Gaza, lo scorso novembre, a causa di un missile israeliano che ha
distrutto la loro abitazione. Un gruppo di uomini trasporta, a
spalla, i corpi dei due fratellini uccisi, avvolti in lenzuola
bianche, mentre si dirige verso la moschea. Mayu Mohanna, uno dei
membri della giuria, ha dichiarato che: “La forza della foto sta
nel modo in cui mostra il contrasto tra rabbia e dolore degli adulti
da una parte, innocenza dei bambini dall’altra”.
riconoscimenti sono andati alle fotografie relative alla Siria.
Javier Manzano ha vinto con “Siege of Aleppo”, così come la
stessa città è lo scenario dello scatto di un bambino ferito
nell’immagine di Sebastiano Tomada; un italiano, Fabio Bucciarelli, è
arrivato al secondo posto nella sezione Spot News-Storie con “Battle
to death” in cui inquadra un combattente dell’Esercito siriano
libero mentre si posiziona durante gli scontri contro le forze
governative, nel distretto di Suleiman Halabi. E, infine, Rodrigo Abd
che, nella sua foto intitolata “Aida”, mostra il pianto di una
donna che si copre,in parte, il volto con la mano: un viso lesionato
e che piange perchè l’esercito siriano ha, di nuovo, distrutto una
casa e ucciso. Ha ucciso il marito e i figli della donna ritratta.
una protagonista femminile nel lavoro dell’americano Micah Albert:
una donna keniota mentre legge un libro recuperato nella discarica di
Dandora; e poi, il cielo riflesso in una pozza di petrolio dove
galleggia il cadavere di un soldato del Sudan Armed Forces, nello
scatto di Dominic Nahr.
tutto questo, si respira anche aria di speranza: la bellezza della
Natura nelle movenze dei Pinguini Imperatori mentre attraversano il
mare ghiacciato.