“LibriLiberi”. In tutto c’è stata bellezza
di Alessandra Montesanto
La fragilità: quella del singolo, quella di tutti. Un flusso di coscienza sincero e audace che scava nella profondità dell’anima dell’autore, Manuel Villas, un uomo di mezza età, divorziato, padre di due figli a cui ha dato il nome di due celebri musicisti e ancora molto, molto figlio. Parla a lungo, in pagine brevi e disconnesse, della sua famiglia disfunzionale: di una madre aliena alla realtà, di un padre anaffettivo. Guarda vecchie fotografie, scava nei ricordi, evanescenti e bugiardi come lo sono quelli di ognuno, mescola desideri e frustrazioni, la dolcezza del sogno con la crudeltà di ciò che è stato, regalando un mosaico di emozioni e uno struggente percorso esistenziale, il suo, il nostro, indissolubilmente intrecciato alle esistenze di chi è stato prima di lui/di noi.
Sarebbe meraviglioso se tutti sapessimo (e volessimo e riuscissimo) a scrivere dei nostri affetti più cari, delle sofferenze, dei rimpianti, dei vuoti, delle gioie – piccole, grandi, conquistate, elemosinate – degli errori con la stessa confusione che si fa lucidità mentre la parola passa dalla testa, al cuore, fino alla pagina; sarebbe stupendo se ognuno fosse capace di descrivere con il linguaggio proprio di un poeta (quale è Vilas, oltre che scrittore di testi in prosa) i sentimenti che ci rendono così disperatamente umani.
Ogni gesto, ogni sguardo, ogni accenno, ogni oggetto, ogni odore…appartenuto a chi non ci è più fisicamente accanto diventa elegia della Vita perchè In tutto c’è stata bellezza, (questo il titolo del libro uscito con Guanda) e il dolore di chi resta si stempera in ogni ruga, in ogni accento, in ogni decisione, che ci avvicina nella somiglianza e ci distingue nell’unicità.
Un Uomo, uno solo, sul proprio corpo, nel proprio spirito, diventa tramite del Tempo, ricamando Presente e Passato della propria famiglia, della propria nazione (la Spagna degli ultimi decenni) e intessendo, con la penna, quella che sarà la trama per i passi dei suoi figli, che sono la nostra spavalda, spaventata, coraggiosa e tenera continuazione.