“LibriLiberi”: Fratelli d’anima
di Alessandra Montesanto
La scrittura di David Diop, nel suo secondo romanzo Fratelli d’anima, uscito per Neri Pozza, è affascinante: epica e crudele quando racconta la guerra, dolce e quasi pura quando descrive un mondo in pace. Un mondo ricordato e desiderato.
Durante il primo conflitto mondiale, i fucilieri senegalesi erano esortati ad uscire dalla trincea per far fuori il nemico “dagli occhi azzurri” con tutta la furia irrazionale di un uomo che si trasforma in belva; uno di loro, Alfa Ndyaye, uccide gli avversari e ne mozza le mani; viene considerato, prima, un eroe e poi un pazzo sanguinario. In battaglia viene ammazzato Mademba Diop, un suo amico d’infanzia, o l’altra parte di sé o dell’autore, quella ancora lucida e umana. Questa sarà l’occasione per un flusso di coscienza da parte del protagonista che, spesso in prima persona, ripercorre le proprie gesta vissute interiormente, la coscienza di un ragazzo troppo giovane, strappato alla propria terra d’origine per andare a combattere una guerra non sua; quella di un ragazzo troppo giovane i cui occhi hanno visto morte e ingiustizia; quella di un ragazzo troppo giovane che ritrova, nel proprio spirito, il forte legame con quello degli antenati. Un filo con l’Africa che sarà guarigione, forse, e catarsi. Un amore della DeaMadre che passa da un fiume, e dalle donne, che passa tramite il corpo, le vene e il sangue che, alla fine, torna a scorrere per sentire di nuovo la Vita, dopo mesi e anni di ferite e abusi, inflitti e subìti. Una matita, infine,che traccia su un foglio il percorso di un’anima (o forse due) che torna alla luce della realtà e di una matura consapevolezza dopo un lungo e doloroso percorso sull’Etica.