Come possiamo aiutare l’equipaggio della Iuventa
Associazione Per i Diritti umani sostiene e divulga l’appello di Milano in Movimento
Sono passati ormai 2 anni da quel 2 agosto in cui la Iuventa, nave di salvataggio della ONG Jugend Rettet, è stata messa sotto sequestro con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. La Iuventa è stata infatti la prima vittima della criminalizzazione della solidarietà per coloro che salvano vite in mare, iniziata con il ministro degli interni Marco Minniti, e poi perpetuata dai suoi successori. Oltre al sequestro, sono indagati 10 membri dell’equipaggio accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, rischiando una pena che potrebbe arrivare fino a 20 anni di carcere. Iuventa10 è il nome del gruppo che si è costituito per dar vita ad una campagna di solidarietà con i membri dell’equipaggio indagati, e in questo periodo è impegnato in un tour in Italia dove oltre a sensibilizzare e far conoscere la propria storia, si cerca di ritrovare i contatti con alcuni dei superstiti delle loro missioni di salvataggio, e che possano aiutare a testimoniare nel caso al termine delle indagini si debba andare a processo.
Aiutarli è quindi molto semplice, chiunque sia a conoscenza di persone che sono state soccorse nel Mediterraneo in un periodo che parte tra luglio 2016 e agosto 2017, può potenzialmente essere in contatto una delle 14.000 persone soccorse dalla Iuventa. Non è invece facile per chi, in condizioni spesso traumatiche, viene soccorso in mare, ricordare il nome della ONG che li ha portati in salvo, per questo abbiamo a disposizione delle foto dell’imbarcazione che può aiutare a facilitare il riconoscimento.
Qui di seguito il messaggio di Iuventa10 inoltrato a tutti coloro che in un modo o nell’altro vogliono o possono rendersi utili per questa campagna di solidarietà.
“Abbiamo bisogno del vostro aiuto!
Noi, gli iuventa10, stiamo cercando persone che sono state soccorse dalla iuventa tra Luglio 2016 e Agosto 2017*, mentre cercavano di attraversare il Mar Mediterraneo su un gommone o barca in legno.
Perchè? Dopo che la nave iuventa dell’ONG “Jugend Rettet” è stata sequestrata dalle autorità Italiane con un debole appiglio nell’estate del 2017, noi – 10 membri della nave – sono adesso sotto indagine con l’accusa di “favoreggiamento all’immigrazione clandestina”. In caso di condanna rischiamo fino a 20 anni di prigione.
L’equipaggio della iuventa non ha mai agito in collusione con trafficanti di persone. Il processo è motivato da questioni politiche e parte della spietata politica di chiusura Europea. Non si tratta solo della libertà dei iuventa10, ma del diritto di vivere – di tutte le persone.
Una condanna avrebbe conseguenze fatali non solo per noi – potrebbe costituire un precedente per tutti i prossimi processi contro persone che agiscono in solidarietà – e di conseguenza aggraverebbe la situazione dei rifugiati e migranti nel Mediterraneo.
Per vincere questo processo, vorremmo entrare in contatto con i rifugiati e migranti che hanno fatto questa traversata via mare, affinché possano dare testimonianze e condividere le loro storie.
*Per questo abbiamo bisogno di voi!*
Potete aiutarci
– parlando con noi se avete attraversato il Mediterraneo in questo periodo e siete stati salvati dalla Iuventa
– divulgare il nostro annuncio nei vostri canali social
– mettendo la nostra il nostro annuncio nelle vostri punti di incontro
– richiamare l’attenzione di persone che hanno attraversato il Mediterraneo*Come?*
Abbiamo preparato il nostro appello in Arabo, Inglese, Farsi, Francese, Tedesco e Tigrino come
• Formato A4 da stampare e appendere (bianco e nero e a colori)
• PDF e JPEG nel formato opportuno per Twitter, Instagram, Facebook e Messenger
• Poster formato A2 in tutte le lingue su ordinazione con consegna gratuita*→ Tutto il materiale è scaricabile al link seguente:*
_https://daten.solidarity-at-sea.org/s/jsRSGz4LAdnkSZR_
*→ È possibile ordinare i poster formato A2 in tutte le lingue e riceverli gratuitamente. A tal fine, comunicare il numero di poster desiderati e l’indirizzo di recapito a: _contact@solidarity-at-sea-org_