Aggiornamento su Patrick Zaki. Domani un’altra udienza
Associazione Per i Diritti umani ringrazia ancora il giornalista (corrispondente RAI) Amedeo Ricucci per il seguente aggiornamento su Patrick Zaki:
Sabato (7 marzo 2020) ci sarà un’udienza che potrebbe prevedere il rilascio su cauzione di Zaki oppure potrebbe prorogare di altri quindici giorni la detenzione preventiva. In questo secondo caso sarebbe la conferma che Zaki potrebbe fare la fine delle migliaia di attivisti che sono stati imprigionati in Egitto e che vengono trattenuti in carcere sulla base della legislazione di emergenza con questo giochino della “detenzione preventiva”: il giudice, ogni quindici giorni, dice: ok, potete fare indagini per altre due settimane, ma il detenuto resta in carcere e così si aggiungono giorni a giorni e si finisce per restare anni in carcere.
Le impressioni al Cairo e che ho raccolto sono che comunque Zaki rischia un anno di carcere al massimo; è assai probabile che il regime lo voglia tenere in galera come esempio per ancora qualche mese per poi liberarlo solo perchè ha paura della mobilitazione internazionale che c’è stata sul caso Zaki, mentre sulle altre migliaia di attivisti imprigionati non c’è stata alcuna mobilitazione. La situazione, quindi, è positiva per un aspetto, ma negativa per l’altro nel senso che il povero Patrick Zaki resta in galera. Adesso si trova in una prigione un po’ migliore rispetto a quella dove stata prima perchè precedentemente stava in una cella superaffollata con una trentina di criminali comuni; poi ha iniziato a stare male, ha chiesto di essere trasferito e, con un occhio di riguardo da parte del giudice, ha ottenuto il trasferimento.
Sabato staremo a vedere cosa verrà decretato. Il giudice potrebbe anche liberarlo su cauzione, il che vuol dire che ci saranno lo stesso limitazioni alla sua libertà e che sarà difficile che lo lascino tornare in Italia perchè in questo modo potrebbe sfuggire alla Giustizia, come dicono loro.