Piana di Gioia Tauro, proposte concrete dalla società civile: trasferite i migranti
(da Mediterraneanhope.com)
Il 21 marzo le organizzazioni della società civile impegnate nella tutela dei diritti e della salute dei braccianti stranieri della Piana di Gioia Tauro hanno inviato alla Regione Calabria una lettera con alcune proposte concrete per la prevenzione e il contenimento del Coronavirus all’interno degli insediamenti precari. I firmatari – Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI, MEDU – Medici per i diritti umani, Sanità di Frontiera, Csc Nuvola rossa, Comitato solidarietà migranti e SOS Rosarno – hanno chiesto in particolare di predisporre soluzioni abitative idonee al contrasto alla diffusione del Covid19.
Dove? Negli alberghi, negli immobili confiscati alle mafie (in condizione di immediata abitabilità) e nelle case sfitte, presenti in tutto il territorio calabrese, nei CAS (centri di accoglienza straordinaria) che sia possibile adibire a questo scopo.
Tutte le operazioni, secondo i promotori della richiesta alla Regione Calabria, andrebbero svolte in osservanza di quanto stabilito dal Governo per limitare al massimo la diffusione del virus e in conformità con quanto stabilito sia dai decreti, che dai provvedimenti locali.
Testo completo della lettera e del comunicato:
Sabato 21 marzo Medici per i Diritti Umani, Mediterranean Hope – programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Sanità di Frontiera, Csc Nuvola Rossa e Co.S.Mi. (comitato solidarietà migranti) e SOS Rosarno hanno redatto delle PROPOSTE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA COVID-19 RELATIVA ALLE CONDIZIONI ABITATIVE DEI BRACCIANTI NELLA PIANA DI GIOIA TAURO.
Tali proposte sono state inviate all’attenzione del Dirigente Generale del Dipartimento Salute, politiche sanitarie Antonio Belcastro, alla Presidente della Regione Calabria Jole Santelli e al Vice Presidente della Regione Calabria Nino Spirlì, tramite l’indirizzo PEC del Dipartimento Salute, politiche sanitarie poiché i rappresentanti regionali non hanno ancora indirizzi mail istituzionali attivi.
Le proposte elaborate riguardano gli spostamenti dei braccianti in abitazioni idonee, al fine di prevenire il contagio.
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Nell’attesa di organizzare e predisporre le soluzioni abitative le realtà firmatarie chiedono:
1- L’immediato ripristino dell’accesso all’acqua del casolare situato in Contrada Russo, presso il Comune di Taurianova
2- Predisporre la presenza di personale sanitario all’esterno della tensostruttura messa a disposizione dal giorno 20/03/20, in modo da individuare casi sospetti e isolarli repentinamente. Si sottolinea che tali compiti non possono in alcun modo essere affidati al personale deputato alla gestione della Tendopoli, in quanto non competente in materia sanitaria
3- Predisporre l’accesso agli insediamenti informali da parte di personale sanitario, in modo da individuare casi sospetti ed isolarli repentinamente
4- Garantire l’accesso ai vari insediamenti da parte delle realtà del territorio per organizzare un approvvigionamento del vitto.
L’associazione Medici per i Diritti Umani è disponibile ad effettuare un triage telefonico, nonché presso i luoghi interessati allo scopo di supportare il lavoro del SSN. Per operare negli insediamenti dei braccianti, l’associazione necessita altresì di DPI adatti allo scopo e di un supporto da parte delle Istituzioni per il loro corretto smaltimento. Nell’attesa di poter reperire con fondi propri i suddetti DPI, Medici per i Diritti Umani richiede, qualora possibile, la disponibilità di una fornitura da parte degli Organi Istituzionali preposti, anche alla luce dell’allestimento della tensostruttura presso il piazzale della Tendopoli.