Il Principio della Solidarietà Internazionale
I
di Nicole Fraccaroli
Questo articolo rappresenta un’opportunità per l’autrice di rimarcare quanto la solidarietà internazionale sia importante ed essenziale. In questa istanza verrà trattato il tema della solidarietà che si consuma non tra gli individui, bensì tra gli Stati. Questo perché la cooperazione internazionale è alla base di qualunque organizzazione internazionale, trattato o dichiarazione e rappresenta un principio strutturale alla base della tutela legale dei diritti umani.
Il principio di solidarietà esiste nel diritto internazionale e sta avendo un impatto sulla struttura del diritto e questo è evidente dalla trasformazione del sistema internazionale da una semplice rete di impegni bilaterali ad un ordine giuridico globale basato su valori. Inoltre, l’introduzione del principio di solidarietà come principio strutturale riflette il diritto internazionale come un regime volto a realizzare la promozione della giustizia sociale internazionale tra gli Stati.
Il principio di solidarietà è particolarmente rilevante nella regolamentazione delle preoccupazioni comuni alla comunità internazionale, tra cui la protezione e l’attuazione delle norme sui diritti umani e il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. Accettare l’esistenza di tale principio nella matrice delle relazioni internazionali significa che gli Stati dovrebbero considerare, oltre ai propri interessi domestici, anche gli interessi della comunità degli Stati nel suo insieme.
In termini di governance globale istituzionalizzata, sia la Lega delle Nazioni che le Nazioni Unite, come suo successore, possono essere considerate organizzazioni il cui mandato include la nozione di solidarietà come parte integrante. Né la Convenzione sul Genocidio né la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani esisterebbero senza un concetto di solidarietà.
La Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite fa riferimento alla solidarietà come un valore fondamentale e, di conseguenza, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato nel 2005 una risoluzione in cui ha identificato la solidarietà come un valore essenziale ed universale. In un rapporto al Consiglio per i Diritti Umani, l’esperto indipendente Rudi Muhammad Rizki ha rafforzato e rimarcato l’idea secondo la quale la solidarietà internazionale sia percepita come un principio e persino un diritto nell’ordinamento internazionale. Ha ribadito la visione già sottolineata nel rapporto pioneristico di Kofi Annan intitolato In Larger Freedom, ovvero che “che la solidarietà internazionale deve essere riconosciuta come un prerequisito per qualsiasi collaborazione nella comunità internazionale”.
È evidente che l’effettiva realizzazione dei diritti individuali rappresenta un interesse comunitario che richiede solidarietà internazionale. L’articolo 1 della risoluzione del 1989 dell’Institute de Droit International (Istituto di Diritto Internazionale) sulla “Protezione dei Diritti Umani e il Principio di Non Intervento negli Affari Interni degli Stati” afferma che l’obbligo degli Stati di proteggere i diritti umani sollecita un dovere di solidarietà tra tutti gli Stati per garantire efficacemente la protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Karel Vasak ha sviluppato il concetto di diritti di solidarietà che comprende tra l’altro il diritto a un ambiente sano e il diritto alla pace; e la particolarità di tali diritti è che impongono agli Stati obblighi positivi congiunti. Il dovere di intraprendere azioni positive in termini di assistenza e cooperazione internazionale è richiesto nell’ambito di numerosi strumenti, trattati e convenzioni relativi ai diritti umani; ad esempio nel preambolo e ai sensi dell’articolo 22 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ai sensi dell’articolo 1(2) della Convenzione sui Diritti Civili e Politici e degli articoli 1(2), 2(1) e 11(1)(2) della Convenzione sui Diritti Economici, Sociali e Culturali.
Si sostiene spesso che un’interessante manifestazione della nozione di solidarietà nel contesto dei diritti umani sia il concetto emergente della “Responsabilità di Proteggere”. Secondo il giudice Abdul G. Koroma, il concetto di responsabilità di proteggere è legalmente distinguibile dall’intervento umanitario. Per lui, la base dell’intervento della comunità internazionale a favore di una popolazione sofferente o repressa sta nella solidarietà della comunità internazionale con quella popolazione. Il principio di solidarietà è stato accettato in termini di solidarietà tra gli Stati, mentre la responsabilità di proteggere implicherebbe la solidarietà della comunità internazionale con la popolazione di un determinato Stato. Tale sviluppo è in linea con la pertinenza delle norme internazionali sui diritti umani e con una visione più moderna del significato di statualità. In effetti, gli Stati sono un mezzo per servire il benessere delle loro popolazioni, e questo è esattamente ciò che sottolinea il primo pilastro del concetto di Responsabilità di Proteggere. Pertanto, questo concetto incorpora correttamente il principio di solidarietà nel regime internazionale dei diritti umani.
Il rapporto del 2016 dell’esperto indipendente sui diritti umani e sulla solidarietà internazionale, e in particolare la sua sezione intitolata “Solidarietà Internazionale e Obblighi Extraterritoriali degli Stati”, diventa rilevante, in quanto esamina alcune questioni selezionate alla luce del peso delle loro implicazioni per la versione finale del progetto di dichiarazione sul diritto alla solidarietà internazionale, presentata al Consiglio dei Diritti Umani nel 2017.
Nel rapporto viene effettivamente riconosciuto che “i principi di Maastricht del 2011 sugli obblighi extraterritoriali degli Stati nell’area dei diritti economici, sociali e culturali chiariscono i parametri degli obblighi extraterritoriali degli Stati e confermano il primato dei diritti umani tra le fonti concorrenti della legge internazionale.” Nonostante l’universalità dei diritti umani, molti Stati interpretano i loro obblighi in materia di diritti umani applicabili solo all’interno dei propri confini. I Principi di Maastricht riguardano gli obblighi degli Stati e di altri attori oltre i confini. Sottolineano il dovere della cooperazione internazionale in generale. Il rapporto fornisce un esempio pratico, difatti parte del commento ai Principi di Maastricht recita che “la cooperazione internazionale deve essere intesa in senso lato per includere lo sviluppo di norme internazionali per stabilire un ambiente favorevole alla realizzazione dei diritti umani e alla fornitura di finanziamenti o assistenza tecnica. ”
Dal 2005 sono proseguiti i lavori su un progetto di Dichiarazione sul Diritto alla Solidarietà Internazionale. La bozza richiama la moltitudine di strumenti, trattati internazionali e regionali di diritti umani che esprimono solidarietà internazionale e sottolinea che tutti gli accordi regionali si fondano sulla solidarietà e cooperazione internazionale, tra cui l’atto costitutivo dell’Unione Africana, la carta dell’Organizzazione degli Stati Americani, la carta della Lega degli Stati Arabi, i trattati istitutivi dell’Unione Europea e la carta dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico.
Inoltre, la solidarietà internazionale è definita essenziale per superare le attuali sfide globali e in base all’articolo 1 di tale bozza “è un principio fondamentale alla base del diritto internazionale contemporaneo al fine di preservare l’ordine internazionale e garantire la sopravvivenza della società internazionale”.
Da questa breve e concisa analisi risulta esemplare il ruolo che la solidarietà internazionale riveste all’interno dell’ampio panorama delle relazioni internazionali tra gli Stati.
Se da un lato vi sono strumenti che ne riconoscono il valore e richiamano a tale responsabilità sulle spalle delle Nazioni; dall’altro lato, il principio necessita ulteriore e maggiore implementazione da parte degli stessi attori statali. In questo modo, la solidarietà internazionale non si limiterà ad essere un principio scritto, ma sarà anche e soprattutto una pratica rispettata e consolidata.