Riaprono gli stadi, ma non le RSA
E’ pervenuta alla nostra redazione la seguente lettera che abbiamo deciso di rendere pubblica in quanto denuncia, ancora una volta, le inadempienze dei dirigenti della Regione Lombardia, le decisioni contraddittorie, la mancanza di senso di responsabilità e di umanità nel gestire la situazione di emergenza causata dal Covid-19. Associazione Per i Diritti umani coglie l’occasione per chiederne il commissariamento a nome anche di tutti i pareti delle vittime che non hanno nemmeno potuto dare un ultimo saluto ai propri cari.
Ringraziamo i firmatari della lettera per aver voluto condividere l’ingiusta esperienza che stanno vivendo.
Lettera/denuncia
Richiamiamo la vostra attenzione sull’impossibilita’ di visitare i nostri patenti nelle Rsa ormai da 90 gg. Anche con tutte le precauzioni del caso e’ impossibile poter incontrare i nostri anziani genitori che per varie patologie non riescono e non possono piu’ interagire con i propri figli. E’ umanamente gravissima questa situazione e non piu’ sopportabile soprattutto nei casi in cui le Rsa non siano state toccate dalla pandemia e possano essere preparati incontri ad hoc evitando ogni rischio di contagio.
Siamo profondamente delusi e tristi : questa non e’ più una società civile e rispettosa dei diritti umani essenziali,ma e’ diventata semplicemente disumana.
Troviamo assurdo che a tutt’oggi, 30.05.2020, non sia ancora possibile, dopo tre lunghi mesi di sofferenza, poter andare da nostra madre ricoverata in RSA: c’e’ stato tutto il tempo di organizzarsi per le visite dei parenti con tutte le precauzioni del caso. E’ giusto prolungare questa infinita sofferenza sia per i familiari che per i ricoverati solo perché le istituzioni regionali non decidono, incapaci di assumersi le proprie responsabilità ?
La nostra mamma, affetta da Alzheimer, era abituata a visite quotidiane; inizialmente abbiamo cercato di spiegarle la gravita’ della situazione e lei, pur soffrendo, riusciva ancora ad interagire e riuscivamo a rassicurarla. Ora purtroppo in videochiamata (al riguardo non possiamo che ringraziare l’RSA di Ispra Varese che con professionalità ed umanità ha reso possibile questo contatto sin dall’inizio della pandemia) ha lo sguardo perso , abbandonato. Cosa stiamo aspettando? Nostra madre ha bisogno di noi. Le istituzioni devono riattivare il contatto tra parenti e ricoverati nelle RSA perche’ hanno avuto parecchio tempo a disposizione invece di preoccuparsi di quando far iniziare il campionato di calcio!
Tutti hanno bisogno di rivedere i propri familiari per continuare a vivere! E’ scandaloso e inumano prolungare questa situazione, negando a nostro giudizio i più elementari e inalienabili diritti umani!
Titta e Umberto Falaschi, Cesano Boscone (MI)