Ennesimo sgombero illegale per i rom
Associazione 21 luglio denuncia: «Nell’insediamento del Foro Italico ennesimo sgombero agostano promosso in piena illegalità»
ROMA 5 AGOSTO. «In accordo con il Comandante Generale della Polizia Locale di Roma Capitale – che ha già predisposto un presidio dell’intera area con turni di vigilanza h24 dal 10 luglio u.s. – l’area verrà definitivamente liberata da persone in data 11 agosto p.v.». È quanto riportato da Marco Cardilli, vice capo del Gabinetto della sindaca Virginia Raggi, in una breve nota del 23 luglio 2020. L’area in questione è l’insediamento di via del Foro Italico dove, fino a metà giugno vivevano 129 persone, tra cui numerosi minori.
Secondo Associazione 21 luglio tale azione di sgombero si configura a tutti gli effetti come un’azione collocata al di fuori della legislazione nazionale e senza tenere in alcun modo conto di quanto disposto dai diversi Comitati delle Nazioni Unite in materia di sgomberi forzati.
L’insediamento del Foro Italico
Nel 1991, nell’area dove era stato realizzato un parcheggio di scambio in occasione dei Mondiali del 1990, viene collocata una comunità serba sgomberata dal vicino insediamento di Monte Antenne. Si tratta di circa 150 persone di cui la metà minori. Negli anni che seguono lo spazio viene riconosciuto come un vero e proprio insediamento formale: alle persone vengono assegnate regolari residenze anagrafiche, viene creato un impianto idrico con la predisposizione di fontanelle, viene realizzato un impianto elettrico, vengono collocati 8 bagni chimici. Dalla fine degli anni Novanta i bambini dell’insediamento rientrano nel Progetto Scolarizzazione realizzato dall’Ufficio Scolarizzazione Rom del Comune di Roma.
A partire dal 2005 alcune famiglie lasciano l’insediamento avendo reperito in autonomia alcune soluzioni alloggiative e il loro posto viene preso da famiglie rumene. Nel giugno 2020 risultano presenti 129 persone, per metà serbe e per metà rumene. I minori regolarmente iscritti alla scuola pubblica nell’anno scolastico 2019-2020 sono 16: 1 alla scuola materna, 7 alla scuola primaria, 8 alla scuola secondaria di primo grado.
Il servizio de “Le Iene” e la nota del vice capo Gabinetto
Il 2 giugno 2020 viene lanciato il servizio de “Le Iene” dal titolo “Degrado Capitale: il campo rom e il business dei rifiuti tossici” dove l’insediamento di via del Foro Italico viene presentato come «un campo rom “tollerato”, nel cuore di Roma e di una riserva naturale, dove sarebbe attivo un business di smaltimento di rifiuti tossici». Il servizio, dalla forte impronta sensazionalistica, presenta la discarica abusiva presente in prossimità dell’insediamento, lungo le rive del Tevere.
Viene intervistata anche la sindaca Virginia Raggi che dichiara: «Andremo a verificare, grazie per la segnalazione. Se ci mandi le immagini interveniamo a breve».
Effettivamente il mese successivo segue la nota del vice capo del gabinetto della sindaca: bonifica immediata e liberazione dell’area entro l’11 agosto perché, nel corso del sopralluogo effettuato dopo il servizio televisivo, «è emersa la presenza di numerosi manufatti abusivi e la correlata necessità di liberare da persone le aree che saranno interessate dalla rimozione dei rifiuti e materiale di risulta anche per evitare pericolo durante le attività dei mezzi di manovra».
Dal 10 luglio è stato quindi predisposto alle porte dell’insediamento un servizio di controllo da parte della Polizia Locale h24 e numerose famiglie si sono momentaneamente trasferite in altre aree della città in attesa di comprendere le decisioni assunte dalle autorità capitoline. Attualmente nell’insediamento sono rimaste una trentina di persone, tra cui anziani, persone malate, donne incinte, bambini .
Lo sgombero illegale
«Sorprende – sostiene associazione 21 luglio – come il Comune di Roma si sia accorto, nel campo rom di Tor di Quinto, della «presenza di numerosi manufatti abusivi». Si sta infatti parlando delle abitazioni che insistono su un insediamento voluto e mantenuto dalle diverse Amministrazione Comunali che hanno anche riconosciuto una residenza anagrafica alle persone presenti». In una lettera inviata nei giorni scorsi dall’Associazione al Comune di Roma viene fatto notare come l’art.17 bis del Decreto Legge 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni in L. n.77/2020 (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.180 del 18 luglio 2020) stabilisce la proroga della sospensione dell’esecuzione degli sgomberi sul territorio nazionale sino al 31 dicembre 2020.
Nella missiva Associazione 21 luglio chiede pertanto di modificare i termini previsti per l’attività di sgombero e di avviare una genuina interlocuzione con le famiglie residenti al fine di individuare, nel rispetto di quanto stabilito dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite, le possibili alternative alloggiative.
«Nessuna notifica è stata consegnata alle famiglie, nessuna interlocuzione intercorsa, nessuna proposta alternativa offerta – afferma Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio. Uno sgombero organizzato in simili condizioni sarebbe configurabile come un atto di illegalità istituzionale. Siamo ad agosto e, come spesso accade in questa città, qualcuno ne approfitta per mandare in vacanza anche i diritti umani».
Foto e video di Daniele Napolitano
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