“Stay human. Africa”. Arrestato l’eroe ispiratore del film Hotel Rwanda
di Veronica Tedeschi
Hotel Rwanda, un film da me spesso consigliato, anche per il tramite di questa rubrica. Un film che racconta in maniera esplicita il comportamento degli europei durante il genocidio in Rwanda, frettolosi nel rimpatriare i propri cittadini e non curanti della sofferenza della popolazione civile. Un film che racconta la paura delle persone di etnia tutsi presenti nel Paese che, nell’arco di 100 giorni, furono sterminate (morirono circa 800.000 persone) 1.
Il protagonista del film è il proprietario di un albergo che dà rifugio agli sfollati e che, protetto dai caschi blu dell’ONU, riesce in quei giorni a salvare molte vite. Nella realtà questo eroe si chiama Paul Rusesabagina e pochi giorni fa è stato arrestato con le accuse di terrorismo e appartenenza a banda armata.
“Rusesabagina è sospettato di essere fondatore, leader, sponsor e membro di bande violente, armate ed estremiste”, ha detto Mulangira Thierry, portavoce del Rwanda Investigations Office, che lo ha preso in custodia presso la stazione di polizia di Remera, nella capitale. L’uomo è stato fermato durante una conferenza stampa a Kigali.
Paul Kagame, attuale presidente del Rwanda e figura fondamentale per la conclusione del genocidio del 1994, è stato diverse volte attaccato da Ruesebagina il quale ha accettato l’esilio in Belgio prima e negli Stati Uniti poi.
“L’attuale governo diventa ogni anno meno democratico. Non c’è né potere condiviso né spazio politico. Penso che Kagame sia diventato un dittatore milionario a cui importa della propria fortuna, non dei ruandesi”.
Da sempre militante per il suo paese, ha creato una fondazione per favorire la riconciliazione e prevenire ulteriori genocidi e, forse, a causa di questa sua inimicizia con il Presidente, si trova ora in carcere.
Nelle ultime ore ha dichiarato di stare bene e di essere trattato con rispetto.
Rimaniamo comunque con il fiato sospeso per le sue sorti e curiosi di verificare le fondamenta delle sue accuse. La famiglia ritiene con certezza che questo sia un arresto illegale, quasi una persecuzione politica considerato che negli ultimi anni più volte Rusesabagina è divenuto bersaglio facile di critiche e denunce, a causa dei suoi attacchi alla Presidenza.
1 Per un approfondimento sul genocidio in Rwanda: https://www.peridirittiumani.com/2016/01/30/stay-human-africa-il-genocidio-in-rwanda-a-nessuno-di-noi-viene-data-la-possibilita-di-scegliere-dove-nascere-e-crescere/