Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
A cura di Farid Adly
I titoli
Libano: arrestati 8 uomini per l’incendio nel campo profughi siriani
Iran: 11 morti per la valanga di neve vicino a Teheran
Bahrein: un incontro virtuale dei ministri degli esteri dei paesi del Golfo per la ripresa dei rapporti col Qatar.
Iraq: manca l’elettricità a Baghdad. Teheran ha chiuso i rubinetti del gas per morosità
Libia: riprendono le relazioni diplomatiche tra Il Cairo e il governo di Tripoli.
Le notizie
Libano:
L’esercito libanese ha arrestato 8 persone, 2 libanesi e 6 siriani, implicati nella rissa che ha portato all’incendio del campo profughi siriani di Minieh. La solidarietà dei libanesi con i profughi siriani si è dimostrata alta, sia sui social sia concretamente. Molti abitanti dei paesi vicini hanno ospitato i senzatetto e le autorità hanno predisposto ricoveri di emergenza in scuole. Le 75 famiglie che abitavano nel campo hanno perso tutto, “anche i libri dei bambini”, ha detto una madre. Il governo siriano, primo responsabile di questo dramma del suo popolo, in modo sciacallesco, ha invitato i profughi a tornare in Siria.
Iran:
Una valanga ha travolto gli sciatori nelle montagne a nord di Teheran. Alla fine del lavoro dei soccorritori, sono 11 i morti. Nove persone sono state salvate e ricoverate in ospedale per cure. La valanga è avvenuta Venerdì ed immediatamente le ricerche sono partite dalla protezione civile che ha impiegato elicotteri per raggiungere il campo di sci travolto.
Bahrein:
Il ministro degli esteri del Bahrein ha coordinato un incontro in videoconferenza dei ministri degli esteri dei paesi del consiglio di cooperazione del Golfo. L’incontro è la premessa per la fine dell’embargo nei confronti del Qatar. Arabia Saudita, Emirati e lo stesso Bahrein, insieme all’Egitto, nel 2017, avevano avviato la rottura delle relazioni e un embargo economico contro Doha, con l’accusa di sostenere il terrorismo islamista, per i legami che l’emirato ha con la Fratellanza Musulmana e in particolare con la Turchia, che in Qatar ha delle basi militari, navali e aeree. È stato uno scontro per l’egemonia sulla regione, che si è dimostrato un buco nell’acqua.
Iraq:
La società elettrica nazionale ha tagliato l’elettricità a Baghdad ed in altre città, per diverse ore al giorno, a causa del mancato arrivo di gas iraniano. Teheran ha ridotto le forniture di gas da 50 milioni di metri cubi a 5 milioni, a causa del mancato pagamento di debiti arretrati. L’Iraq è tra i grandi paesi esportatori di risorse energetiche, ma a causa della guerra è costretto ad importare energia. Oltre al gas iraniano, importa elettricità dalla Turchia. Le centrali elettriche distrutte dalle bombe statunitensi nel 2003, non sono state completamente rimpiazzate.
Libia:
Una delegazione egiziana di alto livello ha visitato ieri Tripoli per incontri con il governo Sarraj. Il Cairo riaprirà l’ambasciata dopo 7 anni di chiusura. Il regime di Al-Sissi è uno degli sponsor del generale Haftar, ma in questa fase sta giocando il ruolo del mediatore per una soluzione negoziale, dopo che le milizie, con l’appoggio militare di Ankara e dei mercenari siriani, sono arrivate a Sirte, dichiarata da Al Sissi una linea rossa da non superare. L’Egitto ha ammassato al confine libico, lo scorso luglio, carri armati e aerei, pronti all’intervento in caso i militari turchi avessero attaccato Sirte. La proposta del Cairo per far uscire la crisi libica dall’impasse è quella di spartire gli incarichi di potere a personalità delle tre regioni, in attesa delle elezioni del dicembre 2021, da far svolgere sotto la direzione dell’ONU. La tregua per il momento regge, malgrado gli schiamazzi mediatici delle due parti libiche in conflitto.