Anbamed. Notizie dal sudest del Mediterraneo
a cura di Farid Adly
Sabato 13 febbraio alle ore 18:00 vi diamo appuntamento al convegno online:
“Le società civili arabe, 10 anni dopo la caduta dei tiranni”.
Interverranno: Sabri Hassan, Adel Jabbar, Leila El-Hossi, Karim Metref e Ibrahim Heggi.
Per seguire la diretta YouTube: https://youtu.be/V_pFV-oEJ3U
Le notizie
Arabia Saudita
Loujain Al-Hathloul è libera. Ieri mattina la procura ha convocato i genitori per assistere all’udienza del processo sulle torture da lei subite. Dopo la pronuncia della sentenza di non luogo a procedere, i giudici hanno informato i familiari che l’attivista per i diritti delle donne è libera. La corte anti-terrorismo l’aveva condannata lo scorso dicembre a 5 anni e 8 mesi, metà dei quali con la condizionale. È stata detenuta per 1001 giorno per aver guidato un’auto nel territorio del regno, inoltre è stata accusata di contatti con agenti nemici e processata dalla corte anti-terrorismo. Una costruzione giudiziaria spaventosa che non ha fiaccato la determinazione di Loujain, che chiede ancora giustizia per le torture subite e le minacce psicologiche alle quali è stata sottoposta dai suoi carcerieri.
Kurdistan
L’esercito turco ha compiuto un bombardamento sul territorio iracheno nella regione autonoma del Kurdistan. Sono stati colpiti all’alba di mercoledì diversi villaggi nella provincia di Dohuk, azione seguita poi dal lancio di paracadutisti per un’operazione di terra. I combattenti del PKK si sono scontrati con i soldati turchi in una dura battaglia, in seguito alla quale le truppe di Ankara sono state costrette al ritiro.
Etiopia
Il direttore della Croce Rossa etiope ha comunicato, in una video-conferenza stampa da Addis Abeba, che l’80% delle zone del Tigray non sono raggiungibili per la distribuzione di aiuti umanitari. La popolazione che ha ricevuto sostegno è quella che vive nelle vicinanze delle strade che portano al capoluogo del Tigray, Macallé. La situazione è drammatica e la gente nei villaggi interni rischia di morire di fame. Su 6 milioni di abitanti, le persone bisognose di assistenza sono circa 4 milioni. Le operazioni militari in corso – ha concluso il direttore – non permettono al personale di soccorso di operare in sicurezza.
Arabia Saudita 2
Le autorità saudite hanno denunciato che l’aeroporto civile di Abha, nel sud, è stato oggetto di un attacco con un drone da parte dei ribelli Houthi yemeniti. La stampa locale ha informato che la protezione civile è riuscita a spegnere il fuoco divampato in una parte dell’aeroporto. Non ci sarebbero state vittime, ma soltanto danni materiali. La televisione saudita ha trasmesso le immagini del drone abbattuto.
Siria
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha tenuto una riunione a porte chiuse sulla Siria, durante la quale l’inviato speciale Andersen ha ammesso che non ci sono stati progressi nelle trattative per la stesura della nuova Costituzione. L’ultimo incontro tra il governo di Damasco e le opposizioni, avvenuto alla fine di Gennaio a Ginevra, è finito nel nulla. Il Consiglio di Sicurezza, a causa dell’opposizione russa, non è riuscito ad esprimere un comunicato comune sulla situazione siriana.
Sudan
Violente manifestazioni di protesta sono divampate in 10 città, cogliendo di sorpresa le autorità mentre era in corso il rimpasto governativo. Manifestazioni non indette da movimenti, ma nate spontaneamente e con una carica di violenza senza precedenti. Alcuni osservatori le hanno definite “le rivolte degli affamati”, mentre altri le hanno etichettate come provocazioni messe in campo dai seguaci dell’ex dittatore Al-Bashir. Sono state prese di mira sedi governative, banche e redazioni locali della radiotelevisione di Stato. Saccheggi sono avvenuti al mercato centrale di Port Sudan. Il nuovo governo, entrato in carica ieri, dopo il giuramento dei nuovi ministri sta studiando di dichiarare lo stato d’emergenza e imporre il coprifuoco nelle ore notturne per poter riprendere il controllo della situazione.
Egitto
Sei civili egiziani sono stati uccisi in un attacco dei jihadisti di Daesh nella penisola del Sinai. Il pulmino che li stava trasportando verso casa al ritorno dal lavoro è caduto in un agguato dei miliziani armati, nel centro della penisola. Il gruppo terroristico considera chiunque non collabori con i jihadisti come nemico da uccidere.