CPR di via Corelli? Non si entra
(da pressenza.com)
Mercoledì 15 settembre dalle 17,30 in poi
Presidio in Corso Monforte angolo via Vivaio, Milano
Mercoledì 15 settembre avremmo dovuto entrare con altri giornalisti all’interno di alcuni Centri di Permanenza e Rimpatrio in Italia; lo avevamo annunciato due mesi fa, avevamo fatto le richieste formali e per tempo. L’appello pubblicato su Pressenza aveva ricevuto moltissime adesioni di giornalisti e attivisti.
Pochi giorni prima della data ci è stato comunicato che “a causa delle situazione emergenziale” le visite non erano possibili. Stessa risposta dalla Prefettura di Gorizia, mentre a Roma e Torino tutto tace.
Non si può vedere, non si può sapere, non si può raccontare come vivono gli immigrati rinchiusi nei Centri di Permanenza e Rimpatrio. E non si può fare a meno di chiedersi che cosa abbia da nascondere il Ministero dell’Interno, su indicazione del quale la visita è stata negata.
O forse sì, lo sappiamo: due conferenze stampa alla Camera dei Deputati e al Senato hanno riportato le testimonianze dirette degli attivisti e dei pochi parlamentari che sono riusciti a entrare nei CPR – luoghi dove i diritti più elementari sono negati, luoghi di solitudine, abusi e disperazione. E a questi parlamentari sensibili è stato chiesto di presentare un’interrogazione al Ministro dell’Interno.
Come giornalisti, come attivisti, come esseri umani solidali non possiamo accettare questa vergogna.
Denunciamo la situazione in cui versano i Centri di Permanenza e Rimpatrio.
Denunciamo un sistema che pretende di mantenere un enorme cono d’ombra su questi luoghi.
Rivendichiamo il diritto alla trasparenza e chiediamo a tutta la cittadinanza attiva e sensibile di partecipare al presidio del 15 settembre.
Info e adesioni: