6 febbraio. Giornata mondiale di lotta contro il regime di morte alle frontiere
6 febbraio 2024 – Decimo anniversario
La loro vita, la nostra luce. Il loro destino, la nostra indignazione. Aprite le frontiere!
Giornata mondiale di lotta contro il regime di morte alle frontiere e per esigere verità, giustizia e riparazione per le vittime della migrazione e per le loro famiglie.
Il 6 febbraio 2014, più di 200 persone, partite dalle coste marocchine, tentarono di raggiungere a nuoto la spiaggia di Tarajal, nell’enclave spagnola di Ceuta. Per evitare che arrivassero in “terra spagnola”, la Guardia Civil utilizzò strumenti antisommossa e anche i militari marocchini presenti non soccorsero le persone che stavano annegando davanti a loro. Quindici corpi furono ritrovati sul versante spagnolo, decine di altri scomparvero, i sopravvissuti furono respinti, alcuni morirono sul versante marocchino.
Sono passati dieci anni dal massacro di Tarajal.
Dieci anni durante i quali il numero dei morti e dei dispersi ha continuato ad aumentare, nel Mediterraneo e sulla rotta delle Canarie, all’interno dei confini interni dell’UE, sulla Manica, ai confini orientali, lungo la rotta dei Balcani, e ancora nel Deserto del Sahara e lungo qualsiasi altra traiettoria di mobilità. Il regime delle frontiere ha mostrato ancora una volta il suo volto cinico in maniera del tutto disinibita nel 2023, durante il naufragio di Cutro, quando nella notte del 25 febbraio morirono 94 persone e almeno altre 11 scomparvero a pochi metri dalle coste italiane, sotto lo sguardo impassibile di Frontex e delle autorità italiane, ancora il 14 giugno quando più di 600 persone scomparvero per sempre al largo di Pylos, in Grecia e come il 23 aprile 2022, quando un’imbarcazione con 90 persone a bordo affondò al largo delle coste libanesi.
Dieci anni durante i quali le associazioni, le famiglie e tutti coloro i quali si battono per il diritto alla mobilità per tutti e tutte hanno continuato a chiedere verità e giustizia per queste vittime, a evidenziare le responsabilità dirette e indirette del regime delle frontiere, a lavorare per dimostrare queste responsabilità e sostenere le famiglie e i propri cari nel doloroso percorso di
ricerca dei dispersi e di identificazione delle vittime.
In occasione del decimo anniversario del massacro di Tarajal, ribadiamo l’appello lanciato lo scorso anno, con l’auspicio che ancora più organizzazioni, associazioni, famiglie e attivisti si uniscano a questo processo delle CommemorAzioni decentrate che si svolgono ogni anno il 6 febbraio, affinché questa mobilitazione transnazionale diventi sempre più diffusa, sempre più visibile nello spazio pubblico e riesca a riunire sempre più persone.
Chiediamo a tutte le organizzazioni sociali e politiche, laiche e religiose, ai gruppi e collettivi di parenti delle vittime delle migrazioni, ai singoli cittadini e cittadine di tutti i Paesi del mondo di organizzare intorno al 6 febbraio iniziative di protesta e sensibilizzazione.
Vi invitiamo a utilizzare il logo riportato in alto, così come i vostri loghi, come elemento per evidenziare il collegamento tra tutte le diverse iniziative. Tutti gli eventi che si realizzeranno saranno pubblicati sul gruppo e sulla pagina Facebook “Commemor-Action”.
Per aderire all’appello potete scrivere a: globalcommemoraction@gmail.com
Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/330380128977418/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100076223537693
Pagina delle precedenti CommemorAzioni: https://missingattheborders.org/news
Migrare per vivere, non per morire! Sono persone, non numeri!
Libertà di movimento per tutti!
CHI SIAMO
Siamo parenti, amici e amiche di persone decedute, disperse e/o vittime di sparizioni forzate lungo le
frontiere di terra e di mare, in Europa, Africa e America.
Siamo persone sopravvissute al tentativo di attraversare le frontiere in cerca di un futuro migliore.
Siamo cittadini/e solidali che offrono aiuto alle persone immigrate durante il loro viaggio fornendo assistenza
medica, cibo, vestiario e sostegno quando si trovano in situazioni pericolose affinché il loro viaggio vada a
buon fine.
Siamo attivisti che hanno raccolto le voci di queste persone prima della loro scomparsa, che si impegnano a
identificare i corpi senza nome nelle zone di confine e che danno loro una sepoltura dignitosa.
Siamo una grande famiglia che non ha né confini né nazionalità, una grande famiglia che lotta contro i
regimi di morte imposti in tutte le frontiere del mondo e che lotta per affermare il diritto di migrare, la libertà di
circolazione e la giustizia globale per tutti e tutte.
COSA SONO LE COMMEMORAZIONI
Le CommemorAzioni mirano a rilanciare le richieste, a porre fine all’assenza di giustizia, a rendere omaggio
a tutte le vittime del regime delle frontiere pericoloso e immorale, a ricordare i loro nomi, di là dalle cifre
disumanizzanti che sono ben al di sotto della realtà, senza dimenticare le tante persone che sono
scomparse nell’anonimato.
Le CommemorAzioni sono eventi commemorativi delle persone migranti decedute, scomparse o vittime di
sparizione forzata durante il loro viaggio attraverso le frontiere del mondo.
Il percorso nasce dalla collaborazione tra familiari e amici delle persone scomparse, in particolare nel
Mediterraneo, e gli attivisti impegnati a raccogliere le loro testimonianze e amplificare le loro rivendicazioni.
Questa collaborazione si è consolidata e rafforzata attorno alla creazione della pagina web Missing at the
Borders (https://missingattheborders.org) nata per dare voce alle famiglie dei migranti e un’opportunità per
far ascoltare le loro storie.
Le CommemorAzioni sono momenti commemorativi e di protesta allo stesso tempo che mirano a costruire
collettivamente processi che possano supportare le famiglie nelle loro richieste di verità e giustizia riguardo
al destino dei loro cari.
Il processo delle CommemorAzioni si compone di due eventi:
COMMEMORAZIONI DECENTRATE e GRANDI COMMEMORAZIONI
Abbiamo scelto la data del 6 febbraio, giorno del massacro di Tarajal, come data simbolica per organizzare
ogni anno delle CommemorAzioni decentrate in tutti i paesi del mondo, per unificare tutte le lotte che molte
organizzazioni conducono ogni giorno con l’obiettivo di denunciare la violenza del massacro di Tarajal, dei
regimi delle frontiere del mondo e per chiedere verità, giustizia e riparazione per le vittime della migrazione e
per le loro famiglie.
Nel febbraio 2020, attivisti e famiglie si sono riuniti a Oujda, in Marocco, per organizzare la prima Grande
CommemorAzione e il 6 settembre 2022 a Zarzis, in Tunisia, per realizzare la seconda, al fine di continuare
il processo di costruzione della rete internazionale di parenti dei migranti morti, dispersi o vittime di sparizioni
forzate e di continuare la lotta per il diritto alla libertà di circolazione per tutti. Le Grandi CommemorAzioni si
svolgono ogni due anni, il 6 settembre, giorno in cui si ricorda il naufragio del 2012 avvenuto a pochi
chilometri da Lampedusa in cui scomparvero in mare oltre 50 persone.