“Stay human. Africa”. L’educazione come diritto umano fondamentale
di Filippo Cinquemani
Nell’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) viene sancito che “Ogni individuo ha diritto all’istruzione” e che “l’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.
Per quanto riguarda il continente africano questo diritto non viene ancora garantito; in Africa, infatti, il tasso di analfabetismo è ancora molto alto e tantissime persone non hanno accesso all’istruzione.
Entro il 2030 le Nazioni Unite si sono poste l’obiettivo di garantire agli individui equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria, di ridurre la disparità di genere nell’istruzione e aumentare di conseguenza il tasso di alfabetizzazione della popolazione mondiale, ma La situazione in Africa, soprattutto nella parte occidentale e centrale, è catastrofica perché una persona su tre tra i 25 e i 65 anni risulta analfabeta e i genitori non sono di esempio ai figli.
Entro la metà del secolo i bambini e gli adolescenti sotto i 18 anni raggiungeranno in Africa la cifra di un miliardo e entro il 2030 in Africa subsahariana più del 70% dei bambini riceverà un’educazione insufficiente anche perché la qualità dell’educazione scolastica è abbastanza scarsa e ciò è grave in quanto l’istruzione consente alle persone di sopravvivere e prosperare, previene la trasmissione della povertà e costruisce comunità più pacifiche, maggiore impegno civico e democrazie più forti.
Le regioni africane del Togo e del Benin sono tra le più povere al mondo e rappresentano territori in cui un’alta percentuale della popolazione è analfabeta.
In Togo il tasso di alfabetizzazione è di circa il 60%, ma gli insegnanti sono così poco preparati che solo il 17% dei loro studenti è in grado di leggere o scrivere (secondo il report “Transforming education in Africa” (2021) dell’Unicef, solo il 40% degli insegnanti del Togo ha ricevuto formazione per essere qualificato).
In Benin, poi, la situazione è ancora più grave. Si può dire che la povertà rappresenta tanto la causa quanto la conseguenza dell’analfabetismo ed è per questo che diventa fondamentale intervenire per migliorare questa situazione.