“America latina. Diritti negati”. Venezuela. C’era una volta un adolescente…
di Tini Codazzi
Il quotidiano spagnolo El Mundo titola un articolo sulla situazione in Venezuela e sulla detenzione arbitraria dei giovani: “Maduro, l’Erode chavista”. Confesso che avrei voluto rubare il titolo perché, senza dubbio, riassume perfettamente la mostruosità che sta vivendo il Paese.
Vediamo. C’è qualcosa di macabro, di malvagio, di psicopatico quando un adulto si accanisce gratuitamente contro un bambino, una bambina o degli adolescenti. In generale è così, ma soprattutto quando questi ragazzi e ragazze non ha fatto assolutamente nulla. Quando è gratuito, per il solo piacere di fare del male.
Di tutte le atrocità che stanno accadendo oggi e che sono accadute in Venezuela negli ultimi 25 anni, quella contro i giovani e i bambini è la più atroce di tutte. La sistematica persecuzione di uomini e donne della società civile, di leader politici, di giornalisti, di testimoni delle elezioni, mette in cima alla lista il sequestro e la persecuzione di bambini, bambine e adolescenti, dai 12 ai 17 anni. Negli ultimi giorni, la polizia del regime li ha trasferiti in due grandi prigioni nella regione di Aragua, vicino alla capitale.
C’è una caccia alle streghe dal giorno dopo le elezioni. ll modus operandi della polizia è sempre lo stesso: fanno incursioni notturne, sfondano porte, picchiano le persone, puntano le armi e prendono in custodia i ragazzi e le ragazze delle famiglie che secondo la polizia o i vicini simpatizzanti del chavismo hanno votato per Edmundo González Urrutia. Ci sono testimonianze che raccontano che sono stati picchiati in carcere, torturati, impediti di vedere le famiglie e gli avvocati, accusati di terrorismo, per non parlare delle violenze che le ragazze avrebbero subito. Costringono questi giovani a salutare un ritratto di Maduro e a cantare “Chávez vive”, in omaggio a Hugo Chávez. Gli adolescenti che hanno potuto parlare con le loro famiglie (perché molti di loro sono in isolamento) hanno informato le loro famiglie di essere stati sottoposti ad abusi fisici.
Il 22 agosto, un ragazzo di 15 anni è stato rilasciato dal carcere dopo aver subito una paralisi facciale 10 giorni prima, a causa dello stress che aveva provocato il suo arresto. Al ragazzo sono state imposte misure cautelari: comparire ogni otto giorni davanti al circuito giudiziario della città di Barinas e il divieto di lasciare il Paese.
Le organizzazioni per i diritti umani che monitorano la situazione venezuelana affermano che il numero di adolescenti arrestati supera quello della sanguinosa repressione del dittatore cileno Augusto Pinochet. Il regime cileno aveva arrestato 956 bambini e adolescenti dal 1974 al 1990, ovvero circa 56 all’anno. Maduro ne ha arrestati 114 in meno di un mese, secondo le cifre ufficiali.
La maggior parte di questi ragazzi e ragazze proviene da quartieri di classe bassa, roccaforti storiche che hanno sostenuto Chávez e Maduro e che di recente sono passate a sostenere l’opposizione.
Il Forum Penal Venezuelano, l’organismo legale che monitora la situazione dei prigionieri politici venezuelani, afferma che “tutti hanno paura di parlare, prima almeno avevamo accesso alle persone arrestate e a sentire le accuse di tortura, ora non più”, ha dichiarato Alfredo Romero, presidente del Forum Penal. L’organizzazione ha registrato 114 prigionieri politici adolescenti.
Mercoledì scorso c’è stata una manifestazione in piazza in Venezuela e nel mondo per denunciare per l’ennesima volta la situazione. Maria Corina Machado ha fatto un discorso di speranza a tutti i venezuelani, rivolgendo tra l’altro un appello ai detenuti nelle carceri. È di dominio pubblico che i detenuti hanno un codice d’onore per quello che riguarda la violenza contro i minori, la leader ha chiesto loro di proteggere tutti i minori da guardie e polizia del governo, vuole fidarsi di loro e gli ha dato questo compito.
Tutto ciò è spaventoso. È un piano crudele che mira a spezzare le famiglie, a rompere questa unione di cittadini mai vista prima in Venezuela. Il mandato di arresto internazionale per Maduro e la sua cupola assassina deve essere emesso ora, senza perdere un minuto in più.
In Venezuela stanno accadendo molte cose, la situazione è incandescente, ma la protezione dei nostri bambini e adolescenti è una priorità, quindi vi chiedo dal profondo del cuore di aiutarci a diffondere questo articolo attraverso i social per denunciare queste atrocità senza precedenti nel nostro Paese.
Intanto, mentre pubblichiamo questo articolo, arriva la seguente (buona) notizia: Alfredo Romero del Foro Penal ha annunciato che ieri a Caracas sono stati rilasciati 16 adolescenti. 12 ragazzi e 4 ragazze. Stanno aspettando e lavorando per il rilascio di tutti i detenuti.