Nel cuore dell’oscurità, la Luce

di Jorida Dervishi Mbroci
Quello è stato il momento più difficile della mia vita, un abisso senza fine dove ogni respiro pesava come un macigno e il mondo, attorno a me, sembrava svanire nell’oscurità. A casa, non c’era più nulla che potesse sorprendermi, tranne la sagoma di un albero familiare che si proiettava sulla finestra, un’ombra silenziosa e invadente. Quella sera, il vento urlava come una presenza misteriosa, cullandomi in un canto che stava per sopraffarmi. Non pensavo più al futuro, all’estate che sarebbe arrivata, alla promessa dei giorni che avevano il sapore delle mani verdi che bussavano alla vita. Nulla aveva più senso.
Eppure, ogni volta che alzavo lo sguardo verso la finestra e gridavo al Signore, in cerca di un segno, pensavo al mattino che sarebbe venuto, a quella luce che immancabilmente avrebbe fatto capolino. Quando bevevo il mio caffè, unico conforto nelle ore buie, mi fermavo, assaporando ogni sorso come se fosse l’unico gesto che riuscivo a sentire come mio. Era lei, la mia compagna silenziosa, testimone muto dei giorni più oscuri. E mentre il profumo del caffè si mescolava alla luce che filtrava nella stanza, per un attimo, mi sentivo viva.
Ogni sera, prima di chiudere gli occhi, scrivevo tre cose che mi avevano fatto sentire bene, un piccolo rituale di resistenza. Scrivevo di una conversazione che mi aveva fatto sorridere, di un gesto gentile che mi aveva scaldato il cuore, di un dettaglio che avevo notato e che, in quel preciso momento, mi aveva offerto un barlume di bellezza. Nulla è più oscuro della prigione della solitudine, nulla svuota più l’anima di quel silenzio soffocante. Ma una cosa sapevo per certo: sarei andata avanti, avrei superato ogni ostacolo, varcato quella porta con la forza dell’anima e la grazia di Dio.
Mi sussurravo queste parole quella notte, nel buio, come un monologo che avrei voluto urlare a tutti, ma che ho deciso di scrivere, di fissare nella solitudine delle pagine. Come mi piacerebbe fuggire in un luogo diverso, lontano, in un mondo che non ho mai visto, che non somiglia a quello che conosco. Andare veloce, più veloce di quanto possa concepire, eppure, senza paura, solo il desiderio di spingermi oltre. Quella voglia è il mio scudo, la forza che mi protegge da ogni incertezza. E in mezzo a tutto ciò, una voce dolce mi sussurra all’orecchio, rassicurandomi: “Non avere paura. Stiamo viaggiando. Sta per accadere un cambiamento, un’infinità di possibilità. Chiudi gli occhi e lasciati guidare.”
E così, nell’oscurità più totale, dove il respiro sembra mancare, una luce si fa strada. Una luce che riempie ogni angolo di vita. È un mondo nuovo, il mio mondo nuovo. Un luogo dove le luci non sono mai troppo lontane, e dove ognuna di esse racconta una storia simile alla mia. Il cielo è un rosa delicato, le nuvole argentate danzano nel vento come amiche che non si incontrano da tempo. L’aria sa di dolci appena sfornati, di cose semplici e genuine, e gli alberi sono carichi di frutti dorati che brillano sotto il cielo. Qui non ci sono strade vuote, ma sentieri da scoprire, passi da imparare a compiere. E nella pace di questo posto, senza rumori, senza fretta, tutto ciò che senti è la bellezza di ogni attimo.
Mi fermo a respirare profondamente. Il tempo, che mi è sempre sfuggito, ora sembra cedere, dandomi il permesso di fermarmi. Il tempo mi accoglie come un vecchio amico, senza giudizio, senza fretta. È l’ossigeno di questa nuova vita, la linfa che scorre nelle mie vene. Il fiume, che scorre lento e profondo come un mistero antico, mi riflette con la sua superficie calma. Guardo e vedo il mio volto, il mio passato e il futuro che mi aspetta, un futuro che solo il tempo ha il potere di svelare. E in questo istante, capisco che il futuro non è scritto da chiunque. È scritto dal tempo, che non tradisce mai, che non chiede spiegazioni. Solo il tempo sa come raccontare la verità.
In questo mondo perfetto, tutto è in armonia, ogni essere umano è parte di un disegno più grande. Non ci sono distinzioni, né razze, né colori, né classi sociali. C’è solo bellezza. I fiumi ti parlano, le montagne ti offrono la loro saggezza, e anche i fiori, con il loro profumo, sembrano sorriderti. Ogni passo è un incontro con la vita, ogni respiro un dono. E quando la notte cala, quando le stelle iniziano a danzare, un senso di pace infinita mi avvolge. Il mondo si addormenta sotto la protezione di una luna che ci guarda con amore, e io sorrido, sapendo che ogni fine è solo l’inizio di qualcosa di nuovo.
E mentre mi lascio andare a questi pensieri, capisco che la vita è fatta di attimi. Ogni attimo, ogni emozione, ha il potere di trasformarsi in qualcosa di straordinario, se solo lo permettiamo. Le ferite del passato sono i mattoni della mia forza, e quando guardo al futuro, lo vedo pieno di colori, sogni e infinite possibilità. E con il cuore aperto e la mente pronta a scrivere il prossimo capitolo, so che ogni passo mi avvicina sempre più alla verità di chi sono e di chi voglio diventare.