Meglio tardi che mai ! Il commento del Naga sulla situazione alla Stazione Centrale di Milano
Da
un anno e mezzo ogni giorno arrivano cittadini stranieri alla
Stazione Centrale di Milano.
Da
un anno e mezzo vengono forniti loro un’assistenza di base e beni
di prima necessità al mezzanino della Stazione Centrale.
Da
un anno e mezzo le persone che arrivano ricevono assistenza sanitaria
dalle associazioni di volontariato perché, da un anno e mezzo, la
Regione si rifiuta di aprire un presidio sanitario, nonostante gli
appelli delle associazioni e del Comune.
“In
un giorno è cambiato tutto: la situazione in Stazione Centrale
diventa la prima notizia su tutti i media, la Regione apre un
presidio sanitario, oggi anche l’appello del Papa”, dichiara Luca
Cusani, presidente del Naga.
“Un’emergenza
può essere definita come una circostanza imprevista che richiede un
intervento immediato. Questa certo non lo è dato che dura da quasi
due anni. Però rimane l’esigenza di un intervento immediato, ma
anche duraturo e organizzato nel tempo. Il fenomeno non è destinato
a fermarsi, dato che non sono destinate a fermarsi le motivazioni che
spingono le persone a lasciare il proprio Paese: guerre, fame,
instabilità, paura e la legittima forte volontà di un futuro
migliore”, prosegue il presidente del Naga.
“Pensavamo
che il riconoscimento di diritti fondamentali come quello alle cure o
sentimenti di umanità e accoglienza verso persone che, per fortuna,
riescono ad arrivare nel nostro Paese senza morire in mare, fossero
sufficienti per un’attivazione politica, sociale e umanitaria.
Invece ci son voluti dei casi di scabbia – malattia, per fortuna,
curabilissima – la visita dell’Assessore Regionale alla salute, che
non si era mai visto prima alla Stazione e, poi, anche la visita del
cardinale Angelo Bagnasco, per smuovere qualcosa. Meglio tardi che
mai”, conclude il presidente del Naga.
Il
Naga continuerà a portare assistenza attraverso la sua unità mobile
e ad informare i cittadini stranieri che avrà, ancora, il privilegio
d’incontrare.