BARBARA SPINELLI – MORTI NEL MEDITERRANEO: J’ACCUSE !
In conferenza stampa al Palazzo di Vetro, Mogherini ha dichiarato che il Consiglio di sicurezza “condivide il senso di urgenza” dell’Unione europea nella crisi dei migranti e che ha riscontrato nell’organismo Onu “un alto livello di comprensione per quello che la Ue sta facendo. Perché smantellare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo è un modo per salvare vite umane”. “C’è ancora molto lavoro da fare sulla bozza, ma non ho trovato opposizione sulla necessità di agire su due punti: la necessità di salvare vite e agire contro le organizzazioni criminali”. “Bisogna distruggere il modello di business dei trafficanti di immigrati ed essere sicuri che i barconi non vengano più usati”, ha spiegato ancora la responsabile della diplomazia Ue, “gli asset, in senso lato, devono essere distrutti”.
Proprio su questo punto in serata è arrivata però una dichiarazione piuttosto dura dell’ambasciatore libico all’Onu, Ibrahim Dabbashi: “Non permetteremo un’operazione militare in Libia. Consentiremo solo un’azione coordinata tra l’Ue ed il governo legittimo di Tobruk, che sia un’azione azione umanitaria”. Un altolà accompagnato dalla precisazione che “la maggiore preoccupazione è la sovranità della Libia”.
Sui tempi della risoluzione Onu, Mogherini si è detta “molto fiduciosa che sia possibile in tempi ragionevoli”.
Intanto pubblichiamo l’intervento di Barbara Spinelli al Parlamento europeo, dello scorso 29 aprile.
Barbara
Spinelli, eurodeputata del Gue-Ngl, si è rivolta al presidente della
Commissione europea Jean-Claude Juncker e al Presidente del Consiglio
europeo Donald Tusk, invitati a presentare le posizioni della
Commissione e i risultati del Consiglio europeo straordinario
del
23 aprile scorso. Il tema della sessione era: Le ultime tragedie nel
Mediterraneo e le politiche dell’Unione su migrazione e
asilo.
Morti nel Mediterraneo: J’ACCUSE
“Accuso il
Consiglio, i governi degli Stati membri, la Commissione.
0rmai è
chiaro: siete direttamente responsabili del crimine commesso
ai
danni dei migranti in fuga dalle guerre che l’Europa ha
facilitato,
dalle persecuzioni che ha tollerato. Dopo gli 800
morti del 19 aprile,
anche l’Unione fa naufragio:
nell’ipocrisia, nella negazione, nella
cecità.
L’Unione
dichiara la lotta contro trafficanti, fingendo di credere che
siano
loro i soli responsabili di tanti morti. Non sono i
soli
responsabili. Le morti si susseguono perché non esistono
corridoi
umanitari legali per i fuggitivi. Perché avete abolito
Mare nostrum,
che faceva Ricerca e Salvataggio in alto mare;
perché continuate a
finanziare operazioni – Triton, Poseidon –
il cui mandato prioritario
è il controllo delle frontiere, non il
soccorso dei naufraghi.
La ringrazio, signor Juncker, per le
parole che ha pronunciato oggi in
quest’aula; ma “le porte”
d’Europa non sono state aperte. Nel
desiderio di sbarazzarvi
delle vostre responsabilità, arrivate sino ad
auspicare – cito
il Commissario Avramopoulos – la “collaborazione con
le
dittature”: quella eritrea in testa, la più sanguinaria
dittatura
d’Africa.
La verità è che state violando,
proprio come i trafficanti, la legge:
il diritto del mare, del
non-respingimento. Mi domando se sapete – se
sappiamo noi qui in
Parlamento – quel che si sta facendo: una guerra
non dichiarata.
Non contro i trafficanti, ma contro i migranti”.
Subito
dopo, il Parlamento ha approvato una risoluzione congiunta
sullo
stesso tema. Il gruppo Gue-Ngl si è astenuto, non avendo
ottenuto
progressi sostanziali su istituzione di un corridoio
umanitario e
revisione del regolamento di Dublino. In cambio sono
stati accolti
alcuni emendamenti importanti del Gue e dei Verdi, che
hanno
migliorato la risoluzione per quanto riguarda le operazioni di
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& Rescue in alto mare e la concessione agevolata di
visti
umanitari.