Slogan e immigrazione
DICEMBRE. GIORNATA DEL MiIGRANTE
GLI SLOGAN NON AIUTANO A CAPIRE E
GOVERNARE LA COMPLESSITA’ DEI FENOMENI MIGRATORI
COMUNICATO
delle
ONG di sviluppo e umanitarie di Link 2007-Cooperazione in Rete
mobilità umana esiste da sempre e, in un mondo globalizzato e
connesso, è destinata ad assumere dimensioni sempre più ampie.
Negare questa realtà o banalizzarla, riducendola a slogan riduttivi,
semplificativi, basati su chiusure e paure, non aiuta le nostre
società ad affrontare e governare l’insieme delle migrazioni. Esse
infatti non potranno essere fermate né dagli slogan né dalle paure.
Come è accaduto, in particolare in Italia, continueranno ad essere
affrontate con politiche emergenziali e di corta visione, se non
viene assunta una decisa volontà politica di governarle guardandole
per quello che sono: inevitabili, inarrestabili, problematiche e al
tempo stesso necessarie e fonte di opportunità. Solo conoscendone e
affrontandone la complessità, le migrazioni umane possono essere
governate.
La rete di Ong “LINK 2007” ha diffuso, lo
scorso ottobre, un approfondito documento
che
evidenzia tale complessità, con le problematicità ma anche le
opportunità che possono prodursi. Il documento spazia dai fattori
che causano le migrazioni ai dati sulla popolazione mondiale in
rapida crescita e su quella europea in progressiva diminuzione, alle
politiche internazionali ed europee finora adottate, ai differenti
interessi degli Stati e dei migranti e alle opportunità che
potrebbero derivarne per entrambi, al possibile ruolo degli immigrati
nello sviluppo sia dei paesi di accoglienza che di quelli di origine,
al decisivo ruolo della cooperazione internazionale allo sviluppo, ai
fruttuosi partenariati territoriali che possono essere stabiliti tra
territori e comunità nei due paesi di accoglienza e di
origine.
Quest’anno, la giornata del migrante è stata
preceduta dal Consiglio europeo del 12 dicembre 2014 in cui i
ministri degli esteri e della cooperazione internazionale hanno
definito, per la prima volta e con lungimiranza, un cammino per
massimizzare l’impatto positivo delle migrazioni anche sullo
sviluppo dei paesi più poveri. L’Unione Europea intende gestire al
meglio i flussi migratori e la presenza dei migranti in Europa e, con
lo strumento della cooperazione allo sviluppo, si propone di
apportare un contributo significativo per far fronte all’instabilità
economica e politica e affrontare temi quali le violazioni dei
diritti umani, la fragilità, i conflitti, la vulnerabilità
dell’ambiente, la disoccupazione e la povertà estrema che causano
spesso l’emigrazione. Si tratta di un segnale importante, ancora
limitato ma di significativa valenza politica, anche perché va
decisamente nel senso di una maggiore coerenza tra le politiche
europee: relazioni internazionali, migrazioni, diritti umani,
ambiente, cooperazione allo sviluppo, percependo le migrazioni in
modo positivo e come opportunità.